Il tennista ha vuotato il sacco e rivelato cosa realmente è accaduto in quei mesi: il suo racconto mette i brividi
L’ultima volta che aveva giocato in un torneo del circuito maggiore era il 2022. Era sceso in campo a Washington e, una volta eliminato, era iniziato per lui un vero e proprio calvario. Nel mezzo, nel novembre 2023, ha disputato il Challenger di Charlottesville, salvo poi fermarsi nuovamente. Adesso, però, possiamo dirlo in maniera ufficiale e non più ufficiosa: Reilly Opelka è tornato.
Il tennista è rimasto fermo a lungo per via di alcuni problemi all’anca che si è scoperto essere legati, in seguito, ad un tumore benigno sviluppatosi proprio in quell’area. Si era visto costretto ad andare sotto i ferri, ma non sapeva ancora che quello sarebbe stato solo l’inizio di tutta una serie di, chiamiamole così, disavventure. Poco tempo dopo, era tornato in sala operatoria, a causa, stavolta, di un dolore al tendine del polso destro. L’intervento chirurgico non sortì l’effetto sperato e Opelka si è fermato, dunque, per un altro anno.
Il peggio adesso è finalmente alle spalle e il gigante statunitense può ricominciare, dunque, a sognare in grande. Per 12 tornei potrà avvalersi del ranking protetto, motivo per il quale non dovrà preoccuparsi troppo della classifica e dei sorteggi: avrà tutto il tempo per sgranchirsi le gambe e per rimettere in moto il corpo, certamente provato dalla lunga assenza dovuta ai problemi di salute di cui sopra.
Che calvario Reilly Opelka: il racconto mette i brividi
Reilly, manco a dirlo, è al settimo cielo. Durante una conferenza stampa a Newport ha rivelato ai giornalisti che il solo fatto di poter giocare è già di per sé, ai suoi occhi, una grandissima conquista.
Non credeva, ha riferito ancora, visibilmente provato dal calvario che si è lasciato alle spalle, che sarebbe accaduto. “Ero pronto a smettere”, ha confessato addirittura, raccontando di aver dubitato, in certi frangenti, che ci fosse una via d’uscita. Soprattutto nel momento in cui aveva scoperto che il tumore, spostandosi, si era incastrato nell’articolazione, impedendogli di fatto di muovere la gamba. Ad un certo punto non riusciva addirittura più a camminare, ma l’intervento dei medici è stato tempestivo e il chirurgo al quale si è rivolto ha rimesso insieme i pezzi che si erano – letteralmente – staccati.
Non gli è andata altrettanto bene, invece, con il polso. Dopo il primo intervento, ha riferito Opelka, il dolore persisteva e la sola soluzione praticabile era quella di tornare sotto i ferri. La riabilitazione non è comunque del tutto finita, tanto è vero che l’americano sta seguendo un “programma completo” finalizzato, soprattutto, ad aumentare la sua resistenza in campo e a fronteggiare i momenti più intensi. Nella speranza, gli basta anche solo quello, di poter giocare una stagione completa senza più alcuna interruzione.