Berrettini, oltre al danno, pure la beffa dopo Wimbledon. Era inevitabile che accadesse questo, il verdetto è appena arrivato
Sul suo volto c’era una comprensibilissima e più che legittima amarezza, nel momento in cui raccattava le sue cose e si apprestava a lasciare il campo centrale di Wimbledon. Ce l’aveva messa tutta, eppure non era bastato. Non contro quella versione deluxe di Jannik Sinner che, pur con qualche difficoltà, era riuscito a contenere la furia di un Matteo Berrettini davvero ispirato.
Un derby memorabile, sì, ma al tempo stesso prematuro. I due azzurri hanno giocato ad un livello talmente alto e serrato che quasi pareva una semifinale, piuttosto che un secondo turno. Ed è un vero peccato che uno fra i due abbia dovuto lasciare l’All England Club tanto presto. Berrettini non lo meritava. Non dopo una performance spaziale come quella, quanto meno, ma tant’è: il tennis, a volte, sa essere crudele, spietato.
E spietato è stato anche il destino che, implacabile, si è abbattuto su Sinner ai quarti di finale. Il numero 1 del mondo, come noto, è stato eliminato da Daniil Medvedev a un passo dal penultimo atto dello Slam britannico. Un po’ perché il russo era in grande spolvero e un po’ perché, ahinoi, l’altoatesino non era per niente in forma. Un malessere che, a conti fatti, ha pagato a caro, carissimo, prezzo.
Berrettini, oltre al danno la beffa: la nuova posizione nel ranking
C’è chi sta peggio di lui, però. Jannik resterà in vetta al ranking Atp anche se uno tra Alcaraz e Djokovic dovesse vincere il torneo. Dovrà rimboccarsi le maniche sul cemento, per salvaguardare il suo trono ma, per il momento, può dormire sonni più o meno tranquilli.
Chi invece ha subito la beffa, oltreché il danno, è proprio Matteo Berrettini che, da questo Wimbledon, è uscito a pezzi, nel vero senso della parola. Non solo per la sconfitta al secondo turno, ma anche per l’inevitabile perdita di punti che ne è derivata. Lo scorso anno aveva raggiunto gli ottavi di finale, per cui era rientrato dalla trasferta londinese con un gran bel bottino da difendere.
Non è riuscito a conservare quel tesoretto e, quindi, è successo l’inevitabile. Berrettini romano ha perso ulteriore terreno in classifica, 23 posizioni, nello specifico. Era vicino dal rientrare in top 50 e adesso, invece, è all’82esimo posto del ranking. Ha 715 punti, 7 in meno del collega e connazionale Fabio Fognini, che dopo l’ottima performance in Church Road ha salito 14 gradini e si è portato all’80esimo posto della classifica mondiale.
Non resta che capire, a questo punto, se tra terra rossa e cemento Berrettini riuscirà ad incamerare punti che possano tornargli utili in sede di sorteggio del tabellone principale degli Us Open. L’azzurro è iscritto al torneo di Gstaad, su terra battuta, in programma la prossima settimana.