Tifosi sconvolti e in lacrime: ci ha lasciati per sempre una vera icona. Prosegue il momento ‘no’ del calcio italiano
Periodo decisamente negativo per il calcio italiano. Al flop a Euro 2024, con gli Azzurri di Luciano Spalletti dominati ed eliminati agli ottavi di finale dalla non irresistibile Svizzera, si aggiunge l’ennesima perdita in un anno, il 2024, segnato da troppi dolorosi addii.
Non si sono del tutto asciugate le lacrime per la scomparsa di un mito del calcio italiano, e non solo, come Gigi Riva che dobbiamo di nuovo fare i conti con uno straziante lutto. “Rombo di tuono”, come è noto, si è spento ormai quasi sette mesi fa, eppure il cuore dei tifosi di ogni fede calcistica è ancora gonfio di dolore. Un dolore, quello dei supporter, che non si attenua ma che al contrario si rinnova dal momento che un altro addio li fa precipitare nello sconforto: è venuta a mancare, infatti, un’icona degli stadi.
Ci ha lasciati per sempre Francesco Modica, storico difensore del Forlì. Nato a Piana degli Albanesi (Palermo) il 3 settembre 1952, ‘Ciccio’, com’era affettuosamente chiamato da tutti, inizia la carriera nel 1968 con il Bagheria in Serie D. Due stagioni che gli fanno meritare la chiamata da parte del Palermo, nel 1971-72, dove colleziona tre apparizioni in Serie B. Poi, il Trapani e la Turris in C e l’Olbia in D, quindi il Forlì dove approda nella stagione 1976-77 centrando subito la promozione in C e collezionando 30 presenze.
Addio a Francesco Modica, storico difensore del Forlì
Dopo aver contribuito alla promozione dei romagnoli alla neonata C1 mettendo a referto 29 presenze, nel 1978-79 raggranella altre due presenze in categoria prima di dire addio al professionismo, dopo 225 match e tre gol all’attivo, ma non al calcio giocato. Sceso tra i dilettanti, Modica spende gli ultimi scampoli di carriera nelle file del Comacchio, del Dovadola, del Predappio e del Vecchiazzano per poi allenare le formazioni giovanili di quest’ultimo e della Sammartinese.
A Forlì Francesco Modica non solo ha vissuto le migliori stagioni della sua carriera ma ha anche trovato l’amore: sposatosi proprio nel capoluogo romagnolo con la signora Pina, ‘Ciccio’ segue in giro per l’Italia (Faenza, Venezia e Umbertide) la figlia Francesca, cestista di spessore tanto da vantare 87 presenze con la Nazionale, prima di stabilirsi definitivamente a Forlì dove era benvoluto da tutti per il contagioso sorriso.
Un sorriso che purtroppo si è spento per sempre e che, pertanto, mancherà ai suoi familiari e a tutti quelli che lo hanno conosciuto e apprezzato come calciatore e come uomo.