Matteo Berrettini ha lottato strenuamente ma ha perso nel derby contro Sinner: a questo si aggiunge un’altra brutta notizia
Quello andato in scena al secondo turno di Wimbledon è stato un grande match tra Jannik Sinner e Matteo Berrettini. Una sfida che soltanto in apparenza poteva sembrare scontata per il numero uno del mondo, che ha dovuto dare fondo a tutte le sue risorse per vincere contro il rivale.
Vittoria in quattro set per Jannik, tutti i parziali vinti risolti al tie break, a dimostrazione del fatto che Matteo era in partita più che mai. E del resto l’erba è la sua superficie, quella sulla quale ha vinto diversi tornei e tre anni fa a Wimbledon era giunto in finale. Già un ostacolo piuttosto duro superato per colui che occupa la vetta del ranking ATP, che punta al bersaglio grosso e può provare ad avanzare.
Un gran peccato che il tabellone abbia opposto Sinner e Berrettini così presto, anche Matteo poteva fare decisamente strada. Ed è riuscito a mettere seriamente in difficoltà Jannik, che però è stato più lucido nei momenti determinanti. Una sconfitta che fa male, anche in prospettiva.
Berrettini, dopo il ko a Wimbledon altra scivolata in classifica: la risalita è durissima
Berrettini stava infatti tentando una faticosa risalita in classifica, che si è arrestata per via dell’uscita al secondo turno dei Championships. Anzi, facendolo scivolare ancora una volta all’indietro.
Lo scorso anno, infatti, Berrettini era giunto fino agli ottavi a Wimbledon, perdendo contro Alcaraz. I punti persi, al momento, lo assesterebbero alla posizione numero 81 della classifica, perdendo circa venti posizioni.
Con i buoni risultati ottenuti nei precedenti tornei su erba (la finale a Stoccarda, gli ottavi di finale ad Halle), Matteo era riuscito a fare un piccolo scatto in avanti, giungendo intorno alla 60esima posizione. I miglioramenti dal suo ritorno in campo sono evidenti, ma rimettere a posto la classifica, dopo essere finiti oltre la numero 150, non è facile. In questo modo, Berrettini è destinato a rimanere ancora a lungo fuori dalle teste di serie dei tornei più importanti. Il che significherà sempre accoppiamenti potenzialmente molto duri già nei primi turni.
C’è solo una strada per il romano: continuare a lavorare incessantemente per tornare ai suoi livelli. Fuori dal torneo olimpico, avrà l’obbligo di prepararsi per il tour americano sul cemento tra agosto e settembre. Nei Masters 1000 di Montreal e Cincinnati, prima degli Us Open, potrà andare a caccia di punti pesanti. Puntando magari al fatto che qualcuno dei big, dopo le Olimpiadi, prima degli Us Open potrebbe optare per saltare almeno uno dei due appuntamenti.