Jacobs nell’occhio del ciclone, quello che è successo non è piaciuto a nessuno: volano gli stracci, polemica surreale
L’Italia dell’atletica non è mai stata così forte. Gli Assoluti che hanno animato La Spezia nel weekend hanno delineato l’ossatura del battaglione azzurro che volerà al di là delle Alpi per i Giochi di Parigi 2024 e si può dire a gran voce, adesso, che quello che rappresenterà il Bel Paese in Francia sarà uno squadrone con la “S” maiuscola.
Di assi da giocare ce ne saranno a bizzeffe, uno fra tutti: il velocista Marcell Jacobs, che è tornato a brillare e che non ha mai fatto mistero di quale sia l’obiettivo che sta perseguendo in questo momento della sua carriera. Vuole vincere un altro oro, il 29enne di El Paso, e conoscendolo sappiamo che gli avversari che incontrerà lungo il suo cammino (la sua corsa, pardon), non avranno vita facile.
Peccato solo che, nelle scorse ore, il campione dei 100 metri piani e della staffetta 4×100 a Tokyo 2020 sia finito, suo malgrado, nell’occhio del ciclone. Lui non c’entra niente, per la verità, ma la sua immagine sì. Nel mirino ci sarebbero, più specificamente, una campagna social e dei manifesti che sono apparsi, qualche giorno fa, per le strade della città di Rieti.
Jacobs nel mirino, si scatena la polemica
Promotori di questa campagna sono stati i gruppi di minoranza, che hanno voluto manifestare pubblicamente il proprio disappunto rispetto ai rincari legati alla Tari. Lo hanno fatto, curiosamente, servendosi dell’immagine di Marcell Jacobs, che sui poster 6×3 affissi in città appare insieme al sindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi.
Con l’ausilio di un bel po’ di filtri e di fantasia, la minoranza ha realizzato dei manifesti con su scritto “9,26 nuovo record di Jacobs. No! 9,26 per cento è l’aumento della Tari nel 2024, che insieme all’8 per cento del 2023 fa +17 per cento in due anni. Che record!“. Una polemica “creativa” che, manco a dirlo, ha fatto sì che in Consiglio volassero gli stracci. E non solo. Non è piaciuto all’Olympic Training Cup, ma non solo, il fatto che i gruppi di minoranza si siano serviti dell’immagine di un campione per veicolare un messaggio politico. Scelta che hanno definito “inopportuna” e “di cattivo gusto”.
Ha puntato il dito contro la campagna anche la maggioranza, che ha parlato di “strumentalizzazione” e che pretende, adesso, le scuse da parte delle sigle che hanno realizzato il manifesto in questione. Non ha usato mezzi termini neppure l’assessore comunale con delega allo Sport Chiara Mestichelli, che ha messo in luce come questo gesto rischi di danneggiare la città di Rieti. Bagarre che, ne siamo certi, non finisce qui.