Dal ritiro di Iserlohn, il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, in compagnia del Commissario Tecnico dell’Italia, Luciano Spalletti. Queste le sue dichiarazioni.
“Da tradizione c’è l’incontro con gli operatori della comunicazione. È anche l’occasione per ringraziare tutti i colori che hanno contribuito a questo evento. Mi riferisco a tutti i collaboratori della federazione in questi 30 giorni. Sono stati tutti impegnati per mettere tutti a disposizione. Lo abbiamo fatto anche con un progetto importante come Casa Azzurri e questo è un segnale molto positivo. È una giornata particolare perché il nostro appuntamento con Euro2024 si è concluso ieri. Siamo dispiaciuti per non aver potuto riconsegnare o dare a tutti i tifosi italiani che meritavano e meritano. Siamo dispiaciuti per il risultato. Rimane anche la delusione di non essere riusciti a toccare con mano la voglia di italianità. Questa credo sia la delusione su cui dobbiamo riflettere tutti”.
“Le critiche feriscono, mi prendo quelle costruttive. La richiesta di dimissioni? Lo dico in modo molto sereno, dobbiamo essere chiari. Non esiste nell’ambito di una governance federale che qualcuno possa decidere dall’esterno, vale per la politica o per chiunque altro. La mia scadenza è per il 2025, stavamo già organizzando le elezioni alla prima data utile. Andremo in un confronto democratico, quella è l’unica sede”.
SPALLETTI – “Non abbiamo nulla da nascondere ma dobbiamo continuare ad avere responsabilità. Serve senso di responsabilità: ieri c’è stata una lunga chiacchierata col mister e credo sia impensabile risolvere i problemi abbandonando un progetto che è pluriennale, non si può abbandonare il progetto dopo 8-9 mesi. Nel progetto è centrale un allenatore subentrato da 9-10 gare, che non può avere a disposizione sempre tutti i calciatori. Ci deve essere una riflessione politica all’interno del mondo federale. Spalletti deve avere la nostra fiducia e ha la nostra fiducia, deve lavorare perché fra 60 giorni c’è già una nuova sfida”.
“Ricandidarmi nel 2025 per arrivare con Spalletti al Mondiale? Al momento davvero non ci sono le condizioni per pensarci”.
Obiettivo 2026. “Sarebbe un disastro inimmaginabile non centrare la qualificazione al Mondiale per la terza volta di fila. Prematuro parlar della mia voglia e del mio entusiasmo a proseguire questo percorso impegnativo, che mi impedisce di tornar a casa ormai da mesi”.