Il flop dell’Italia è stato fragoroso. Non clamoroso, perchè la disparità delle forze in campo era palese da prima ancora che le due squadre dessero il via ad una contesa che, tradotta dal campo, ha significato per gli Azzurri un passo indietro di almeno 20 anni dal punto di vista dell’interpretazione tattica proposta. Difesa e contropiede, non che fossero questi i dettami proposti da Spalletti, ma certamente la chiave di lettura è stata quella imposta da un avversario troppo più abituato di noi a mantenere il controllo del pallone, della contesa e della partita. Poca “roba” quella offerta dal possesso sterile della Nazionale, poco incisivo e quasi disarmante al cospetto dei segnali che erano stati invece offerti nella gara d’esordio contro l’Albania. Limiti di palleggio, ma anche poca organizzazione in un sistema di gioco che ha palesato una oggettiva difficoltà frutto anche del posizionamento deciso dal Commissario Tecnico sul rettangolo verde di alcuni degli interpreti chiave della nostra selezione.
Il dubbio, banale ma lecito, riguarda la disposizione in campo.
Con un blocco solido fornito da una squadra come l’Inter che ha dominato il campionato e che ha dimostrato di poter essere competitiva anche in Europa, non sarebbe opportuno concedere quantomeno una possibilità a quel sistema di gioco (3-5-2) in cui gran parte degli interpreti convocati si esprime sostanzialmente a memoria? Ci sarà tempo di capirlo. Intanto cerchiamo di passare il turno senza ritenere che la fase a eliminazione diretta ci appartenga per imposizione divina.
Sul mercato c’è la Juve a spadroneggiare, esattamente come se Giuntoli fosse finalmente con le mani slegate e libere di intraprendere le azioni di disturbo e non solo che da sempre caratterizzano il suo modus operandi. L’ultima idea, raccontata da Alfredo Pedullà, risponde al profilo di Kephren Thuram. Sarebbe un colpo di altissimo profilo, per le condizioni favorevoli dal punto di vista economico generate dalla scadenza del suo contratto con il Nizza e per le caratteristiche da centrocampista “generazionale” ma ancora da sgrezzare del tutto che ha evidenziato il figlio e fratello d’arte alla guida di mister Farioli.
Una dinamica piuttosto attiva, nell’immobilismo generale, è quella legata al mercato degli esterni. Il più richiesto del lotto è Alphonso Davies, che questa notte ha fatto sudare l’Argentina con il suo Canada dimostrandosi uno dei migliori interpreti del ruolo a livello mondiale. Come abbiamo avuto modo di spiegare già da diverso tempo, i discorsi legati ad un suo rinnovo di contratto con il Bayern Monaco non sono ancora giunti ad uno snodo positivo. Difficilmente dalla Baviera accetterebbero di perderlo a zero tra dodici mesi, ed allora la corte serrata del Real Madrid e dei club di Premier League che non mancano di manifestare interesse a cadenza quotidiana, potrebbero essere premiati. Qualora il canadese dovesse lasciare l’Allianz Arena partirebbe in via automaticamente successiva l’assalto dei bavaresi a Theo Hernandez. Il Bayern ha già fatto presente a chi assiste il terzino del Milan che non sarebbe un problema accontentare le richieste di ingaggio con un contratto a lunga scadenza. Al momento non ci sono state proposte ufficiali recapitate al Milan, ma se le condizioni sopra descritte dovessero verificarsi il tentativo verso il rossonero sarebbe certo. La maniera per rispedirlo al mittente? Un rinnovo che soddisfi Theo Hernandez ed aggiorni la scadenza contrattuale attualmente in vigore e fissata nel giugno del 2026. Scadenza più impellente è quella di Dumfries con l’Inter, anche se l’olandese non vanta corteggiamenti così illustri che pure non verrebbero rispediti al mittente da parte del management di viale della Liberazione. L’esigenza nel ruolo, che sia destra o sinistra, è ad ogni modo condivisa con larga parte della nostra serie A. Ed allora la Juve insegue Di Lorenzo con tutte le difficoltà e le evoluzioni di una trattativa molto complicata con la controparte Napoli. De Rossi ha messo Bellanova nel mirino come prima scelta per rafforzare la corsia di destra della Roma, mentre il Bologna conta di rifarsi il look per affrontare la Champions League con Holm e Gosens. Una menzione a parte per il Barcellona, che nonostante l’abbondanza nel ruolo che sarebbe garantita dalla conferma di Joao Cancelo, sta ascoltando le indicazioni di Flick che ha individuato in Frimpong il suo terzino ideale. Vista la stagione con il Bayer Leverkusen ed una clausola rescissoria tutto sommato abbordabile… come dargli torto?