Novembre 2023. 70mila gole sbraitanti nell’inferno del Maracana. L’Argentina abbatte il Brasile grazie a una testata di Otamendi. Scontri tra tifosi e violenza delle forze dell’ordine, giocatori coinvolti. E poi, con le braccia appoggiate sul bancone, uno sconsolato Lionel Scaloni in conferenza stampa. “Il mio non è un addio, ma l’asticella ora è molto alta. Questa squadra ha bisogno di un allenatore che abbia tutta l’energia possibile che stia bene. Lo dirò al presidente e lo dirò ai giocatori”. Come fare tremare un paese intero. Un anno dopo il Mondiale vinto in Qatar, 7 mesi prima del titolo di Campione da difendere in Copa America. Quello che sembrava un esausto saluto, è passato alla storia solo come un terribile spavento collettivo, uno scherzo di cattivo gusto.
Scaloni è sempre lì, al suo posto, seduto sul trono di una delle Seleccion più vincenti del nuovo millennio. Forse non la più forte in assoluto, forse non la più esaltante, ma decisamente la più matura e la più convincente. Quella che nella notte di stasera aprirà l’edizione numero 48 della Copa America. Un’impresa stilare i 26 che sono volati negli Stati Uniti, che hanno mietuto infatti vittime illustri. Questo per dire che la qualità è mastodontica, anche nelle seconde linee. Difronte al debutto ci sarà un Canada in crescita, ma non poi così diverso dalla spedizione qatariota che inanello 3 sconfitte su 3 ai gironi.
Un Canada però allenato da un sapiente discepolo Red Bull come Jesse Marsch, oltre che ricco di talento e di potenziali pedine mercato. Su tutti Jonathan David, con il Lille che ha già aperto al suo trasferimento, e Alphonso Davies, in scadenza nel 2025 e già a un passo dal Real Madrid. Obiettivo: non sfigurare e lanciare un messaggio al gruppo. Anche se l’esordio con questa Albiceleste sembra un’impresa, più che una vetrina per mettersi in mostra.