La Copa America ai raggi X – Il Venezuela del Bocha stavolta sarà un osso duro

Il Venezuela si è affidato, anima e corpo, a Fernando El Bocha Batista. El Bocha, perché fratello minore di Sergio, Campione del Mondo da calciatore con la Seleccion Argentina: ora però, da tecnico, non è più il “fratello di”, dato che lo stesso Sergio lavora con lui nel Venezuela, nel ruolo di segretario della Federazione.

Il Venezuela non è che abbia questa grande tradizione calcistica, pur essendo circondato, lì in Sudamerica, da Paesi dove questo sport è una religione o ragione di vita. Qui si gioca a baseball e la Coppa del Mondo non sanno proprio cosa sia. In Copa America il massimo del risultato è stato il raggiungimento della semifinale nel 2011, poi persa soltanto ai rigori contro il Paraguay.

La Vinotinto, così viene chiamata per il colore delle sue maglie, che ricordano appunto il Vino Rosso, anche se inizialmente le divise era bianche: da un giorno all’altro venne scelto questo colore, probabilmente perché in tinta con il colore delle allora forze militari.

Ebbene la Vinotinto si affida al Bocha, si diceva. Sì, perché il lavoro affidato a Batista non è quello di semplice selezionatore dei giocatori a disposizione, tutt’altro. La crescita di un intero sistema passa anche dal suo operato, in stretto connubio fra selezioni giovanili, con le quali lui stesso aveva iniziato il proprio percorso con il Venezuela, e la prima squadra. Crescita dei giovani, formazione di una identità di gioco, aumento della fiducia intorno alla Seleccion: questi gli obiettivi che si è prefissato.

Il materiale pronto è quello che è, ma i risultati gli stanno dando ragione. Nelle qualificazioni al Mondiale 2026, attualmente il Venezuela è quarto, con due vittorie, tre pareggi ed una sola sconfitta. Solamente 3 le reti subite e bisogna considerare che ha già affrontato squadre come il Brasile, fermato sull’1 a 1 ed il Cile, asfaltato per 3 a 0 senza concedergli una vera occasione da rete.

Calma con l’entusiasmo, certo, perché poi i gol bisogna anche farli ed in queste manifestazioni servono anche le individualità: in avanti Batista si poggia ancora sulla vena realizzativa del trentacinquenne, vecchia conoscenza del calcio inglese, Salomon Rondon. L’aver evitato le corazzate Argentina e Brasile è però un punto di partenza ed in mezzo alle varie Ecuador, Messico e Giamaica l’impressione è che stavolta la Vinotinto possa far sentire la propria voce e togliersi qualche soddisfazione in più del solito.

Vediamo i convocati di Fernando Batista per la Copa America.

Portieri : Rafael Romo (Universidad Catolica), Joel Graterol (América de Cali), José David Contreras (Águilas Doradas).

A 34 anni Rafael Romo guiderà la difesa del Venezuela in Copa America: un portiere con buona personalità, che è stato protagonista in Copa Sudamericana con il suo club dell’Universidad Catolica. Batista gli ha regalato il ritorno in Nazionale e le chiavi della porta. Il suo secondo sarà Joel Graterol, che è più giovane ed esplosivo, ma con meno esperienza internazionale del collega di reparto. José David Contreras ha trovato continuità in Colombia e completa il reparto, la sua specialità è quella di essere considerato un para-rigori.

Difensori : John Chancellor (Metropolitanos FC), Jon Aramburu (Real Sociedad), Alexander González (Emelec), Yordan Osorio (Parma), Nahuel Ferraresi (San Paolo), Miguel Navarro (Talleres), Wilker Ángel (Criciúma), Christian Makoun (Anorthosis).

John Chancellor è l’unico giocatore dei 26 in lista a provenire da un club venezuelano, il Metropolitanos FC: lì è tornato dopo varie esperienze in giro per l’Europa. Il gigante di 197 cm era stato preso anche dal Brescia, dove rimase per 3 stagioni, fra le quali la prima in Serie A. A destra cresce il terzino ventunenne Jon Aramburu, che ha scelto la Vinotinto nonostante la doppia cittadinanza spagnola: Batista lo ha convinto ad aggregarsi alla squadra, che con lui aggiunge qualità ed un giocatore con una già buona esperienza, che quest’anno ha anche esordito in Champions League con la Real Sociedad. In quella fascia se la vedrà con il più maturo Alexander Gonzalez, anche lui passato dalla Spagna (Malaga, Elche, Mirandes e Huesca) ed ora in forza al Emelec in Ecuador, ha una naturale propensione offensiva.

Chancellor è rientrato all’ultimo nelle grazie di Batista, ma al centro della difesa agiranno Yordan Osorio, che al Parma pur conquistando la promozione in Serie A non è che abbia lasciato subito grandissime impressioni in questa stagione, pur accumulando però esperienza e trovando spazio: in Nazionale è comunque uno dei più affidabili. Vicino a lui si alterneranno Nahuel Ferraresi del San Paolo e Wilker Angel, altro difensore vecchio stile, forte fisicamente e abile più in marcatura che in impostazione. Miguel Navarro agirà invece a sinistra che si sta mettendo in mostra al Talleres in Argentina, le sue abilità in fase di possesso lo rendono giocatore chiave per la partenza della manovra. Christian Makoun è titolare a Cipro, a Batista torna utile per la capacità di adattarsi sia a fare il centrale, che l’esterno, con qualità però prettamente difensive.

Centrocampisti : Tomás Rincón (Santos), Kervin Andrade (Fortaleza), Yangel Herrera (Girona), Darwin Machís (Cadice), Cristian Cásseres Yepes (Tolosa), Telasco Segovia (Casa Pia), José Andrés Martínez (Philadelphia Union), Daniel Pereira (Austin, USA), Eduard Bello (Mazatlán), Jefferson Savarino (Botafogo), Yeferson Soteldo (Gremio), Matías Lacava (Vizela).

El General Tomas Rincon, altra vecchia conoscenza del calcio italiano con i suoi trascorsi in Genoa, Juventus, Torino e Sampdoria a 36 anni è capitano e leader della Vinotinto, anche se per ragioni anagrafiche la sua titolarità è oggi in discussione, tanto nella Nazionale che al Santos.  Kervin Tuti Andrade è il giovane emergente di maggior prospetto del Venezuela. Sembra davvero un bambino, sia per la stazza (163 centimetri) che per età e fisionomia (è un classe 2005). L’altezza non fa tutto però: la sua visione di gioco ed il suo tocco di palla sono unici all’interno del gruppo ed ancora tutti da scoprire. Il ventiseienne Yangel Herrera è l’arma in più del CT, con il Girona è stato protagonista assoluto (5 reti per lui) e si candida ad esserlo anche in questo girone. Sempre dalla Spagna cerca gloria l’ala offensiva Darwin Machis, 11 reti per lui in Nazionale. Arriva da una pessima annata al Cadice, dopo il prestito sta per fare rientro al Valladolid. L’uomo dai mille polmoni in mediana è soprattutto Cristian Casseres, che milita in Francia al Tolosa, garantirà equilibrio anche per i sistemi di gioco più offensivi per i quali opta l’allenatore nelle sue rotazioni.  Alle sue spalle è pronto Telasco Segovia, che a 21 anni si sta misurando con il campionato portoghese al Casa Pia: il gol non è il suo forte, corsa ed impostazione sì. Nei pochi gol subiti dal Venezuela un ruolo lo ha anche Jose Andres Martinez, altro centrocampista di contenimento che forma una bella diga insieme a Rincon o Casseres: anche per lui, che gioca in MLS, soprattutto abnegazione più che giocate di fino. A completare il quartetto dei centrali di centrocampo ecco Daniel Pereira, ventitreenne introdotto da Batista fra i giocatori dei quali ha seguito la crescita in questi anni, parte in seconda linea in cerca di spazio.

In avanti un bel jolly sarà Eduard Bello, non sempre preso in considerazione dal ct, ma quando è stato chiamato in causa ha spesso inciso: 2 gol e 3 assist in otto presenze per lui, partendo talvolta da destra e talvolta da trequartista. Yeferson Soteldo è però il padrone della fascia offensiva destra, sempre titolare sia in Nazionale che nel Gremio, altro jolly “tascabile”, difficile da prendere per il suo metro e sessanta abbinato ad una buona velocità. La sua prima alternativa è Jefferson Savarino, anche lui messosi in mostra in Brasile, nel Botafogo, sa puntare l’uomo ed andare in porta, anche se deve migliorare le sue statistiche in termini di gol: sono solo 3 in 38 presenze. Matias Lacava è il ragazzo che completa la mediana, con i suoi 21 anni garantisce copertura numerica a Batista, in Portogallo è retrocesso con il Vizela mostrando però buona tecnica.

Attaccanti: José Salomón Rondón (Pachuca), Eric Ramírez (Dynamo Kiev), Jhonder Cádiz (Famalicao).

Salomon Rondon si diceva, è l’uomo sul quale si poggiano tante speranze. L’altro capitano insieme al Generale Rincon, è il miglior marcatore della storia di questa Nazionale. Non solo storia però, nonostante abbia 36 anni, alla Copa America ci arriva da titolare del Pachuca in Messico, con i suoi 19 gol in 28 presenze. I vice-Rondon saranno due: Eric Ramirez, che ha all’attivo appena un gol in 9 presenze in Nazionale oppure Jhonder Cadiz, alto (190 cm), abile di testa e veloce, ma ancora a secco di gol con la Vinotinto. Mai preso in considerazione dal 2021, è rientrato fra i convocati nelle amichevoli di marzo dopo la miglior stagione in carriera vissuta al Famalicao (15 gol in Portogallo). Insomma, al netto dell’ottimismo si capisce come sia soprattutto in questo reparto che arrivano i problemi da gestire, dietro a Rondon.

Ecco la lista completa dei convocati di Batista.

Portieri : Rafael Romo (Università Cattolica), Joel Graterol (América), José David Contreras (Águilas Doradas).

Difensori : Nahuel Ferraresi (San Paolo), Yordan Osorio (Parma), Wilker Ángel (Criciúma), John Chancellor (Metropolitanos FC), Christian Makoun (Anorthosis), Jon Aramburu (Real Sociedad) , Alexander González (Emelec), Miguel Navarro (Talleres).

Centrocampisti : Tomás Rincón (Santos), Yangel Herrera (Girona), Cristian Cásseres Yepes (Tolosa), José Andrés Martínez (Philadelphia Union), Telasco Segovia (Casa Pia), Daniel Pereira (Austin), Eduard Bello (Mazatlán), Kervin Andrade (Fortaleza), Jefferson Savarino (Botafogo), Darwin Machís (Cádiz), Yeferson Soteldo (Gremio), Matías Lacava (Vizela).

Attaccanti : Eric Ramírez (Dynamo Kiev), Jhonder Cádiz (Famalicao), José Salomón Rondón (Pachuca).

 

Gestione cookie