Il Venezia è la terza squadra a salire nella Serie A 2024/25, dopo Parma e Como: i lagunari hanno avuto la meglio sulla Cremonese nel doppio confronto dei playoff e possono dunque festeggiare il ritorno in massima serie dopo due anni di purgatorio.
In esclusiva per SPORTITALIA è intervenuto per dire la sua in merito il dirigente Fabio Lupo, in passato ds proprio dei veneti, oltre che di Torino, Samp, Palermo e Spal.
Dalla finale fra Venezia e Cremonese è uscito il verdetto che si aspettava?
“Sì. Non per fare il profeta, ma incrociando le dita per non portare sfortuna già qualche mese fa avevo detto che secondo me Parma e Venezia sarebbero salite, perché perché lo meritavano sul piano del gioco soprattutto per quello che stavano esprimendo e poi che fra Como e Cremonese sarebbe uscita la terza. Il Catanzaro è l’altra squadra che ha espresso secondo me il miglior calcio”.
Quali sono i meriti del mister Vanoli?
“Sicuramente Vanoli ha grandi meriti perché ha saputo plasmare questa squadra. Pur nella sua continuità tattica ha sempre trovato vestiti diversi, interpreti diversi, quindi gli vanno fatti i complimenti. Così come vanno fatti ad Antonelli. che ha saputo rinforzare questa squadra, ritoccarla nei ruoli giusti, quindi sicuramente: complimenti anche a chi ha costruito questa di questa squadra”.
L’uomo simbolo di questa promozione?
“Dovendo fare un solo nome, oggettivamente Tessmann. Dico “oggettivamente” perché secondo me non è un caso che i momenti di difficoltà del Venezia siano coincisi con i suoi: quando è stato dentro la partita, raramente il Venezia è andato male. Ed anche quando è stato meno in luce, ha dato solidità, sostanza e serenità ai compagni. Ma il grande merito di Vanoli è stato quello di fare rendere tutti, facendo sentire tutti importanti”.
Con quali prospettive ed ambizioni arriva in A, questa società?
“Il Venezia è ambizioso, il Presidente anche e probabilmente questa sua ambizione l’ha portato a fare degli errori nella prima stagione di Serie A. Penso che quest’anno, con una persona come Antonelli vicino, che sa costruire e che conosce il calcio, non ripeterà gli stessi errori e quindi costruisca una squadra meno appariscente e più concreta, più idonea a realizzare gli obiettivi di una squadra neopromossa. Spero che Niederauer lasci lavorare Antonelli”.
Quali step servirà fare?
“Il primo step sarà salvarsi, il secondo costruire qualcosa, lasciandosi affascinare meno dai nomi stranieri e più da nomi concreti che possano servire al Venezia per i propri obiettivi”.
Con quali prospettive poi arrivano invece Parma e Como in A? Dalla seconda ci si aspettano grandi cose sul mercato…
“Il Como ha dimostrato a partire dalla proprietà, fino alla dirigenza e Fabregas, grande concretezza: al di là delle grandi potenzialità che questo club ha, stanno facendo le cose al tempo giusto e nel modo giusto. Sono convinto che faranno così anche in questo primo anno di Serie A per costruire qualcosa di importante. Fino ad ora si sono mossi così e oggettivamente i fatti stanno dando loro ragione. Chi fa calcio come me si augura che persone così lungimiranti possano restare nel calcio e continuare a lavorare in questa maniera, anziché farsi prendere dall’emozione e dalla voglia di dimostrare qualcosa che invece non si può realizzare. La concretezza e la progettualità di questo club lasciano ben sperare che questo club possa durare nel tempo”.
Abbiamo il quadro della prossima Serie B. Da chi si aspetta di più sul mercato?
“Per la prossima Serie B ci sono diversi nuovi club che arrivano arrivando anche dalla Serie C. Mi aspetto comunque che la Cremonese sulla scia di quanto fatto possa ulteriormente fare un passettino in avanti, mi aspetto poi sicuramente un mercato importante dal Palermo, perché quest’anno secondo me nella costruzione dell’organico è mancato qualcosa. I rosanero, anche per potenzialità, competenze e struttura potranno fare un mercato mirato per essere protagonisti il prossimo anno”.
Ed in A?
“Per l’arrivo di Conte, dal Napoli mi aspetto un mercato di livello, perché il mister saprà sicuramente indicare i calciatori che vuole e ripartire comunque da un organico che è buono. La stagione negativa di quest’anno non deve far pensare che la rosa degli Azzurri non sia un organico di livello. Anche senza Osimhen”.