Il Roland Garros potrebbe essere il suo ultimo atto nel circuito ATP: il tennista ha dichiarato di pensare al ritiro per vari problemi
Purtroppo non sempre le aspettative e i risultati vanno di pari passo e questo può creare una serie di frustrazioni difficili da mandare giù per un professionista dello sport. Il recente caso di un tennista lo conferma ampiamente.
Purtroppo il Roland Garros potrebbe essere stato l’ultimo atto di una carriera che prometteva molto che non ha regalato altrettanto. Stiamo parlando della situazione di Botic Van de Zandschulp, un tennista che i tifosi italiani ricordano bene visto che ha battuto il nostro Arnaldi nella sfida contro l’Olanda in Coppa Davis e che è stato il primo avversario di Sinner all’Australian Open e all’Atp di Rotterdam, entrambi tornei vinti dall’azzurro.
Il 28enne di Wageningen è stato sconfitto al Roland Garros da Fabio Fognini, tornando a intersecare il suo destino con i colori azzurri. Il problema è che la sconfitta è arrivata in modo davvero tropo netto con il punteggio finale che recita 6-1 6-1 7-5. Troppo per un giocatore che è stato numero 22 del mondo e, al momento, è uscito fuori dai primi 100. Fognini tra l’altro non è nella fase migliore della sua carriera, anzi, nonostante un buon feeling con la terra parigina forse nemmeno lui si aspettava un esito del genere.
Tennis, Botic Van de Zandschulp medita il ritiro
Purtroppo i risultati di Van de Zandschulp non sono stati soddisfacenti nell’ultimo periodo, al punto da fargli prendere in considerazione l’ipotesi del ritiro. Parlando alla stampa dopo la sconfitta con Fabio Fognini, l’olandese ha dichiarato: “E’ stata la partita più brutta della mia vita e da tempo sto considerando l’idea di ritirarmi“. Una rivelazione che ha scosso il mondo del tennis e che non sembra essere legata solo ad un momento di frustrazione.
“Quando mi alzo la mattina, non vedo più l’ora di vedere le partite“. In questa stagione per l’olandese sono arrivate solo 9 vittorie a fronte di 13 sconfitte e il sogno di vincere il primo titolo ATP è sempre più lontano. Lui stesso ha anche sottolineato come i suoi problemi non siano solo tecnici, anzi: “Sono accadute molte cose fuori dal campo negli ultimi mesi che mi hanno spinto al limite“.
Poi ha anche ribadito come non giocando con buona continuità non è possibile difendere il proprio ranking, considerando i tanti impegni in calendario e il ritmo serratissimo dei tornei. Ora la speranza di tutti gli appassionati è che, vista la giovane età (28 anni), possa ripensarci e ritrovare la forza per risalire la china.