Il difficile momento di Djokovic, che deve guardarsi dall’assalto di Sinner alla prima piazza del ranking, ha una spiegazione ben precisa
Irriconoscibile Djokovic. Tremolante, nel vero senso della parola, anche durante match che non hanno comportato, fino a quel momento, un grande dispendio di energie. Mai trionfatore, a livello di vittoria finale nelle competizioni a cui ha preso parte, lungo tutto l’arco di un 2024 che ha già lasciato dietro di sé 5 mesi abbondanti di competizioni, prima di arrivare al prestigioso appuntamento del Roland Garros.
Difficile spiegare cosa stia succedendo ad un campione che,fino alle scorse ATP Finals di Torino, aveva dominato il circuito come forse gli era accaduto solamente nel 2019, quando ha sfiorato il Grande Slam venendo sconfitto nella finale di New York da un Daniil Medvedev in stato di grazia.
Al di là delle possibili – poi smentite dagli esami diagnostici effettuati nella sua Belgrado – conseguenze della borraccia cadutagli in testa a Roma dopo il match d’esordio, dell’interruzione del rapporto professionale con l’amico Goran Ivanisevic, dei malanni notturni che hanno preceduto il suo incontro di semifinale perso a Ginevra contro Thomas Machac, c’è qualcosa di più profondo che disturba il fuoriclasse.
Un qualcosa che si era già intuito nelle parole dello stesso campione dopo la sconfitta di Wimbledon patita per mano di Carlos Alcaraz ma anche dopo la vittoria agli Us Open nella rivincita contro Medvedev.
Una teoria, questa che stiamo per ora solo accennando, confermata anche da una ‘vecchia’ gloria del tennis femminile, Marion Bartoli, intervenuta a Prime Video nel corso del programma ‘We Love tennis‘.
Djokovic, cosa c’è dietro la crisi del fenomeno serbo
La campionessa di Wimbledon 2013 ha svelato dei retroscena conosciuti grazie ad una chiacchierata, avvenuta prima del Roland Garros, con uno dei membri dello staff del fuoriclasse di Belgrado. Rivelazioni importanti che confermano quanto era stato in qualche modo accennato dallo stesso tennista alla fine di un lungo torneo magari disputato senza il supporto ‘in loco’ della sua adorata famiglia.
“Il problema più grande che stanno affrontando attualmente quando si tratta di Novak è che ci sono giorni in cui si sveglia con una motivazione intatta, e ci sono giorni in cui, possiamo capirlo, vuole stare con sua moglie e i suoi figli“, ha esordito Bartoli.
“Lui vorrebbe portare a scuola i suoi bambini, fare una vita normale, stare al mare, divertirsi. E dirsi poi che è riuscito in tutto. Oscilla tra queste due emozioni e per questo a volte è del tutto assente dal campo“, ha spiegato l’ex giocatrice francese.