L’uomo più veloce del mondo, Usain Bolt, attacca in modo durissimo i tifosi inglesi protagonisti di episodi di intolleranza e razzismo nei confronti di giocatori della loro stessa nazionale
“Non ci sono scuse, non ci sono spiegazioni: si devono vergognare….” Usain Bolt ha affidato a poche dichiarazioni in video, estremamente risentite, il proprio punto di vista sulle tensioni che in Inghilterra si sono sfogate con insulti e minacce razziste dopo la sconfitta di Wembley.
Usain Bolt, proudly Black and Fast
Il velocista, primatista mondiale di 100 e 200 metri, alla vigilia delle Olimpiadi di Tokyo dove sarà il grande assente, non ha alcuna intenzione di tornare in pista. Anche se negli ultimi giorni si è offerto per correre una gara di beneficienza su una distanza atipica per lui – gli 800 metri. Gli hanno offerto un sacco di soldi, ma davvero tantissimi, per correre a Tokyo. Ma Bolt al momento ha altre priorità: cambiare pannolini ai suoi gemelli Saint Leo e Thunder e allenare la figlioletta Olympia Lightning che federe all’ambizioso nome di battesimo, sembra avere imparato prima a correre che a camminare.
Bolt, ambasciatore del movimento Black Lives Matter del quale è uno dei leader assoluti, pochi giorni fa si è presentato per fare da tutor ad alcuni giovanissimi velocisti giamaicani con una maglia che dice tutto “proudly Black and Fast”, orgogliosamente nero e veloce.
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Le regole di Usain
Si è ritirato nel 2017, non ha intenzione di tornare in pista: Usain Bolt si gode il suo ruolo di family man e le molte passioni che ha. Produce musica, gioca a calcio quando può (uno dei suoi vecchi pallini era tentare un’avventura nel football come professionista), firma contratti pubblicitari miliardari – l’ultimo con una carta di credito americano e con una compagnia di assicurazioni che lo vede protagonista di uno spot insieme a sua madre anche in Italia – e si gode la vita.
Si allena non per gareggiare ma solo per stare in forma e vedere se il cronometro è ancora suo amico. Ogni tanto dispensa qualche pillola che merita di essere sottolineata. Parlando di risparmi, visto il suo ruolo di testimonial di un colosso bancario, dice… “In economia sono fortissimo. Se guadagno dieci dollari ne risparmio sei. É l’unica regola che ho”.
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“Non ci sono scuse, vergognatevi”
Ma sul razzismo dilagante on line dopo la sconfitta dell’Inghilterra, paese che Bolt ama molto e dove ha vissuto a lungo creando una delle sue società, non ha mezze misure: “Si può discutere tutto, fossi stato io l’allenatore forse non avrei dato una responsabilità del genere a ragazzi di 19 anni. Avrei fatto scegliere ai giocatori decidendo chi se la sentiva e chi no. Evidentemente la pressione è stata troppa. Ma questo non giustifica le violenze e gli insulti, tanto meno razzisti. Da uomo africano e di colore provo molto dolore e condanno questa, e qualsiasi discriminazione razziale che esploda per motivi tanto più ingiustificati perché originati da un fatto sportivo. Ai calciatori vittime di questi episodi dico di andare avanti, li incoraggio come li ho sempre incoraggiati. A questi anonimi idioti che spero siano identificati e perseguiti come la legge prevede dico… non avete scuse. Vergognatevi”