Arrivato al Como nel gennaio 2018, Alessandro Gabrielloni si può considerare come uno dei grandi protagonisti della lunga cavalcata che ha portato i lariani dalla Quarta Serie alla promozione in Serie A dopo 6 lunghi anni. 212 presenze e 64 gol, e annata storica in Serie B. La società lo scorso anno ha deciso di rinnovargli il contratto in scadenza prolungandolo fino al 2027: si, Gabrielloni ha fatto la storia del Como. Un altro talento di Jesi pronto a debuttare in Serie A, come avvenuto in precedenza con Roberto Mancini e Luca Marchegiani.
9 reti e 2 assist in questa stagione, con tanto di fascia da capitano nella serata di ieri che ha sancito una storica promozione di un Como, ambizioso e desideroso di ritornare in massima serie, 21 anni dopo l’ultima volta. Dopo Taranto, Martina, Campobasso, Cavese e Bisceglie, Gabrielloni in pochissimo tempo è diventano uno dei simboli del club lombardo rifondato nell’estate del 2017.
Un binomio unico quello tra Gabrielloni e il Como che gli ha permesso anche di raggiungere la laurea… in pantaloncini: “Era il 2020 e con il lockdown è stato strano, non avevo neanche l’abito. Discussi la tesi con una camicia, da remoto davanti al PC, con sotto i pantaloncini da gioco del Como, tanto la webcam non li avrebbe inquadrati…”.
Gabrielloni simbolo del sacrificio e con un unico grande obiettivo: riportare il Como in Serie A: “Ho lavorato tanto per migliorarmi in tante cose. Mi ponevo dei piccoli obiettivi in modo da poter essere un giocatore migliore, credo che questa sia stata la mia forza e mi ha permesso di maturare molto. Como è un po’ casa mia. Sento che qui c’è un affetto particolare per me e coi tifosi si è creato un grosso legame del tutto spontaneo che ogni volta mi colpisce nel profondo del cuore”.