Pedine allineate, in ordine più o meno sparso, in attesa di capire dove collocarsi e con la speranza – delle dirigenze soprattutto – che la scelta sia stata giusta. Mai come quest’anno il giro di panchine sarà di quelli da casco allacciato in testa e da cinture ben allacciate. Partendo dalla Milano rossonera e da un Lopetegui mai presente che profuma già di passato. Il futuro rimane un rebus nella stanza dei bottoni di Milanello, tra Furlani, Moncada, Ibra e un ventaglio di nomi che va via via assottigliandosi. Rimangono i soliti noti, Fonseca e De Zerbi, collaudati e internazionali, l’ombra è sempre la stessa poi. Antonio Conte, invocato dal cuore pulsante del tifo del Diavolo, guardato forse con sospetto dai piani alti rossoneri.
Il nome che scalda anche Napoli e il Napoli: il comandante forte per la ripartenza dopo la stagione più difficile. In corsa per un posto al sole sotto al Vesuvio pure Stefano Pioli, che registra però un alto gradimento dai portici bolognesi. Con Thiago Motta verso la Juventus per risollevare il volto sbiadito della Signora, ecco che Sartori pescherebbe dal passato rossoblù richiamando Stefano da Parma. Il profilo giusto per il ritorno in Europa, sperando la più prestigiosa, per una piazza tornata a sognare in grande. Da capire poi il destino di chi saluterà l’Appenino, lo specialista di finali e semifinali Vincenzo Italiano, con Alberto Aquilani che scalda i motori per tornare in viola dalla porta principale dopo l’apprendistato pisano.
Porte, anzi, panchine girevoli e pedine impazzite. Su una scacchiera, quella della Serie A, mai cosi rovente e imprevedibile.
A cura di Gianluca Viscogliosi