Il tecnico della Lazio, Igor Tudor, è andato ai microfoni di DAZN dopo l’ennesima vittoria della sua gestione. Il tecnico croato ha infatti infilato oggi la terza vittoria consecutiva in Serie A, la quarta in cinque match sulla panchina biancoceleste. Una vittoria particolare per Tudor che vince contro il suo ex Verona, con un gol di un altro ex gialloblù come Mattia Zaccagni.
Tudor sulla prestazione dei singoli della Lazio: “Vorrei avere dieci Kamada in campo“
Sulla prestazione della Lazio: “Sono soddisfatto. Era una partita super difficile. L’avevamo preparata come una finale, perché arrivava da un periodo di partite ravvicinate. Il Verona è difficile da battere. Abbiamo cominciato bene, poi abbiamo accelerato, e ci ha aiutato anche Mandas. Una vittoria di grande valore, complimenti ai ragazzi“.
Sul lavoro da fare ancora sulla squadra: “Sicuramente ci sarà da lavorare in estate. Però penso che ci siano tanti giocatori che possono fare questo fare questo calcio. Prima facevano la difesa a quattro e ora riescono a fare anche i quinti. Vedo tanti giocatori che si applicano e si stanno divertendo“.
Su Castellanos: “Non so se Castellanos può diventare un titolare. Lui ha grandi potenzialità, ma pensa troppo al gol. Ne abbiamo parlato, deve diventare spensierato. A me piace che si muova molto. Deve migliorare sotto porta, ma a me piace perché si sacrifica molto. A me piace molto“.
Sulle prestazioni di Luis Alberto e Kamada: “Luis penso che si stia divertendo perché gli piace giocare il pallone. Penso che lui e Kamada si stiano divertendo scambiandosi. Penso abbiano grande qualità“. E ancora su Kamada: “Noi non abbiamo fatto niente. Abbiamo solo allenato. Magari Kamada è più adatto a questo tipo di calcio, che quello che faceva prima la Lazio. Ha una grande mentalità, ad averne dieci di Daichi in squadra“.
Sulla possibilità di raggiungere il 5° posto “Non possiamo fare calcoli. Vediamo cosa fanno gli altri, dobbiamo pensare gara per gara. Noi siamo là e ce la giochiamo fino alla fine. Tutte le partite sono difficili, perché tutte giocano per qualcosa“.