Uno dei tennisti più in forma del momento ha ricordato il suo primo incontro con la leggenda spagnola: Nadal dipinto come un ‘cannibale’
Tutti i big del circuito, ad eccezione di Novak Djokovic che sta affinando la preparazione in vista dei Major di Parigi e Londra, sono impegnati alla ‘Caja magica’ di Madrid per il prestigioso Mutua Open, uno dei tornei Masters 1000 più importanti della stagione. Ai nastri di partenza della kermesse si è presentato anche un certo Rafa Nadal, già 5 volte vincitore del torneo in passato, che è andato sul velluto nel suo match d’esordio contro il 16enne Darwin Blanch.
Il campionissimo di Manacor, una vera e propria istituzione da quelle parti, potrebbe trovare sulla sua strada, nel corso del torneo, un certo Stefanos Tsitsipas. Ovvero uno dei tennisti più in forma del momento. Già capace di vincere a Monte Carlo – dove in finale ha superato Casper Ruud dopo aver vinto in modo rocambolesco con Jannik Sinner in semifinale – il greco si è spinto fino all’ultimo atto anche in quel di Barcellona, quando però il norvegese si è preso la sua rivincita.
Intervistato da ‘Eurosport’ a proposito dell’esperienza nel torneo catalano, il 25enne di Atene ha ricordato la sua prima partita di sempre contro il mancino spagnolo. Un match che si disputò proprio a Barcellona, e che è restato impresso nella memoria dell’attuale numero 7 del mondo per tanto tempo.
Tsitsipas, il primo ricordo di Nadal è da incubo: “Mi intimidiva”
“Nel nostro primo incrocio (terminato 6-2 6-1 a favore di Nadal, ndr) Rafa è stato spietato, non ha avuto pietà. Ho provato per la prima volta queste sensazioni quando l’ho incontrato a Barcellona. Ricordo la sua energia dopo il lancio della moneta, sembrava che lo stadio gli appartenesse e non ho mai avvertito la stessa sensazione con molti altri tennisti contro cui ho giocato“, ha esordito.
“È davvero intimidatorio. Da ragazzo non sei abituato a queste sensazioni. È un qualcosa che porto ancora con me dal punto di vista mentale. Mi ci è voluto un po’ di tempo per abituarmi alla sua palla e per dimenticare chi avevo dall’altra parte della rete. Sono cresciuto guardandolo, avevo il suo poster nella mia stanza“, ha chiosato Tsitsipas, che molto onestamente ha ammesso quanto sia stato difficile, nel 2018, affrontare un avversario che, oltre all’innegabile spessore tecnico, si ‘avvantaggiava’ anche di un certo bagaglio carismatico.
Lo stesso che magari Rafa pensa, o almeno spera, di esercitare sui campi del Roland Garros se riuscirà a partecipare – ultimo sogno di una carriera impareggiabile – alla prossima edizione del Major parigino.