Simone Inzaghi ha risposto alle domande dei giornalisti e del fratello Pippo Inzaghi in studio a DAZN.
Pippo Inzaghi, fratello del tecnico dell’Inter, ha fatto subito i complimenti al fratello.
“Innanzitutto ringrazio Pippo. È una bellissima sensazione, è bello condividerlo con tante persone. Ci sono i giocatori, la società che ci è stata sempre vicina e al presidente che c’è sempre stato. Poi c’è la famiglia, mia moglie Gaia, ai miei bambini e i miei genitori. Il mio limite è che a volte non riesco a non portare il lavoro a casa”.
Poi Inzaghi fa una breve analisi della gara.
”È stata una bella partita, corretta. Dispiace per gli ultimi 5 minuti. Nel primo tempo potevamo fare un gol in più. Chiaramente siamo molto molto contenti”.
Marco Parolo, ex giocatore di Inzaghi alla Lazio, ha poi chiesto della crescita del tecnico in questi anni.
”Marco è stata una parte importante del mio inizio. Per quanto riguarda la crescita, penso alle prime partite di Champions qui e penso si vedesse già quello che abbiamo fatto ed ero fiducioso. Poi sono arrivati 6 trofei e una finale di Champions
Acerbi è la ciliegina della tua squadra, perché lo ha voluto con te.
“Ho insistito tanto con la società per avere Acerbi e lui è un grande. I ragazzi sono stati grandi, stamattina ci siamo allenato per oltre un’ora sotto la pioggia e abbiamo provato tutti i piazzati a favore e contro. E stasera siamo stati ripagati col primo gol”.
Che rapporto c’è con suo fratello Pippo?
”Mio fratello è stato un esempio. E anche adesso ha dei grandissimi principi che mi trasmette. È stato sempre il fratello maggiore che mi controllava. Poi ci siamo divisi, anche allontanati, abbiamo le nostre famiglie, ma l’amore tra noi non potrà mai mancare. E abbiamo anche questo grande attaccamento ai nostri genitori”.
Prima della gara, lo stesso Pippo Inzaghi, aveva detto che l’Italia aveva bisogno di allenatori come Simone e Carlo Ancelotti.
”Ancelotti lui lo ha avuto per tanti anni. Carlo sta facendo tanto. Ho letto di recente che ha 1350 partite da professionista. Gli vanno fatti i complimenti perché sta vincendo un sacco di trofei”.
Ripensando a 14/16 mesi fa, quando in pochi pensavano sarebbe potuto accadere tutto questo e potesse rimanere sulla panchina dell’Inter e poi il tempo le ha dato ragione, come viveva quella situazione?
”È stato un grandissimo percorso. Ringrazierò sempre Lotito, Tare, per l’occasione. E la Lazio è stata importantissima. Dopo il campionato del covid che ci potevamo giocare. A un certo punto sapevo che era il momento di cambiare, anche se la Lazio voleva continuare. C’è stata la possibilità dell’Inter e non solo. Con Marotta ho lavorato alla Sampdoria. Baccin e Ausilio li conoscevo da anni. Zanetti lo conoscevo da avversario. Ho pensato che ci fosse la possibilità di continuare un ciclo, anche se aveva già vinto lo scudetto e stava vendendo i giocatori più importanti. Ci sono stati i momenti difficili, abbiamo lavorato e lasciato parlare gli altri”.
Poi un commento su ciò che sarà nelle prossime settimane…
”Voglio festeggiare coi tifosi. Abbiamo un campionato da onorare. Ora lo abbiamo vinto a 5 partite dalla fine matematicamente. Probabilmente lo abbiamo di fatto vinto a Lecce a 11 gare dalla fine. Adesso è giusto godercelo perché abbiamo lavorato tanto”.
Infine, un commento in diretta con Piero Ausilio all’ascolto.
”Con Ausilio, Baccin e Marotta ho la fortuna di lavorare tutti i giorni. Anche se sono ad Appiano tutti i giorni so che stanno già lavorando per migliorare la squadra, sapendo che ci sono parametri e paletti da rispettare. Ma qualche volta questi parametri e paletti possiamo anche superarli”.