La Juventus continua il suo cammino altalenante. Le vittorie contro Lazio e Fiorentina avevano fatto ben sperare in vista di questo finale di stagione, ma il brutto pareggio nel derby contro il Torino ha dimostrato, per l’ennesima volta in stagione, tutti i limiti di questa squadra che non riesce a esprimere un gioco e non riesce a finalizzare quelle poche occasioni che vengono create. Uno dei problemi di questa squadra è l’attacco: in questa stagione si è segnato davvero poco, e soprattutto l’apporto degli attaccanti di peso non è stato determinante.
Dusan Vlahovic, in un certo momento della stagione, sembrava essersi finalmente ripreso. Da un Vlahovic nervoso si era passato a un Vlahovic determinato, ma nelle ultime uscite il serbo è tornato a vacillare in zona gol, e le due occasioni da lui sciupate contro i granata hanno soltanto alimentato ancora di più questa impressione. Un attaccante come lui deve essere più incisivo, non ci sono altre strade per un calciatore che è stato acquistato per essere il perno centrale dell’attacco bianconero. Le cose, però, non possono essere solo le sue.
E lo stesso vale per Federico Chiesa. Mai come in questa stagione si è discusso sulla sua posizione in campo, che di certo non ha aiutato. Chiesa, però, a prescindere da questo, non sembra avere quella grinta che lo ha sempre contraddistinto. La debacle mentale ha colpito tutti, e questo è evidente, ma è chiaro che da un attaccante come lui ci si deve aspettare sempre molto, anche in ottica Nazionale. Archiviata ormai la qualificazione alla Champions, la Juve può ancora portare a casa la Coppa Italia. Servirà però la miglior versione del duo offensivo che, almeno sulla carta, avrebbe dovuto trascinare la squadra verso lidi più felici.