Dopo il weekend trionfale in Australia, il mondiale ripartirà da Suzuka: a Maranello tira nuovamente aria di impresa, ecco perché
Si chiama prova del nove, è sempre quella più difficile. A scuola basta risolverla con una formula matematica, nello sport invece fa rima con continuità. Quella che la Ferrari dovrà dimostrare anche nel prossimo appuntamento del mondiale, il Gran Premio del Giappone.
Una grande novità, vedere la gara di Suzuka anticipata alla prima domenica di aprile, sei mesi prima del solito. Una grande e piacevole novità, almeno per i suoi tifosi sparsi in tutto il mondo, anche vedere la doppietta delle Rosse in Australia.
In effetti fin dalle Qualifiche e dalla simulazione della gara molti avevano capito che mai come questa volta Carlos Sainz e Charles Leclerc avrebbero potuto provarci. Certo, i problemi che Max Verstappen ha accusato fin da subito ai freni costringendolo ad un ritiro precoce hanno agevolato il compito. Ma l’impressione è che sarebbe stato un duello vero sino alla fine, almeno con Sainz.
Tutto quello che Maranello aspettava per capire la forza di un progetto come la SF-24 che non ha rivoluzionato il recente passato ma lo ha certamente migliorato. Oggi la monoposto è più stabile, non ha problemi anche nelle curve a percorrenza veloce e ha ridotto il gap in gara. Soprattutto riesce a sfruttare meglio le gomme, uno dei grandi tarli che l’hanno limitata nel recente passato.
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Il 2024 è anche la prima stagione seguita direttamente da Frederic Vasseur come team principal, sia nella progettazione della macchina che in pista. Il Team principal francese non è stato esente da critiche nella passata stagione, ma aveva ereditato una situazione oggettivamente complicata.
Il suo primo compito è stato quello di riorganizzare il team e ancora lo sta facendo. Nel 2025 arriveranno diverse facce nuove, pescando da Mercedes e Red Bull, con il sogno di portare Adrian Newey a Maranello ancora valido. Intanto però il presente è una lotta per dimostrare di essere realmente la seconda forza del campionato, come riconoscono molti avversari, e per continuare ad avvicinare Max Verstappen.
Trent’anni fa un manager francese, Jean Todt, cominciò a costruire l’ultimo ciclo vincente delle Rosse anche se poi servì l’arrivo di Michael Schumacher per concretizzare. Oggi si sta preparando il terreno per lo sbarco di Lewis Hamilton, che dal prossimo gennaio farà coppia con Leclerc. E il campione britannico ha bisogno di un progetto vincente.
A che punto è quindi la SF-24? Lo ha confessato, Vasseur, ad Autosport: “Abbiamo fatto un enorme passo in avanti. Lo scorso non andavamo da nessuna parte per quel che riguarda il ritmo sul giro. Ora tra uno stint e l’altro la macchina è molto più facile da guidare”.
Quindi i piloti la capiscono e la sfruttano meglio, riuscendo a capire in fretta gli aggiustamenti da fare. Una buona base da cui partire in vista del 2025 e ancora di più del 2026, l’anno in cui cambierà tutto nel mondo della Formula 1.