Lutto tremendo nel mondo dello sport, i tifosi perdono un punto di riferimento storico: è morto un grande presidente
Sgomento e dolore nel mondo dello sport. Ancora una volta i tifosi hanno dovuto fare i conti con la perdita di un personaggio importante, un presidente che ha fatto la storia di almeno una specialità in Italia e che ha regalato moltissime gioie agli appassionati nel corso di una carriera lunga e ricca di successi. Carismatico e talentuoso, se n’è andato improvvisamente, dopo un ricovero durato pochi giorni. E ha lasciato un vuoto enorme nel cuore di chiunque lo abbia conosciuto.
In un’Italia che non vive di solo calcio, spesso e volentieri a portare in alto nel mondo dello sport sono più i personaggi che le singole specialità. E in Sicilia era riuscito a far innamorare moltissime persone di sport come la vela e il canottaggio un uomo che in tutta la sua vita aveva speso per la sua passione ogni stilla del suo sudore, della sua energia.
Gabriele Guccione era stato più di un simbolo. Con gesti concreti, dando l’esempio in prima persona, era stato un autentico trascinatore per lo sport siciliano. E anche per questo il dolore per la sua scomparsa, avvenuta all’età di 87 anni dopo alcuni giorni di ricovero all’ospedale Civico, è un vero colpo al cuore per tutti coloro che lo hanno potuto conoscere di persona o che, anche indirettamente, hanno potuto sentir parlare delle sue imprese.
Addio a Gabriele Guccione, leggenda della vela e del canottaggio
Nato nel 1937, Guccione aveva speso gran parte della sua vita nel mondo dello sport. Nel suo curriculum, tracciato dalla Federazione Italiana Canottaggio, erano presenti risultati agonistici di altissimo livello nella vela durante gli anni Cinquanta, nella classe Dinghy. Ancora giovanissimo, dopo le Olimpiadi di Roma aveva introdotto la classe Finn in Sicilia, e nel 1968 era stato uno dei componenti della nazionale preolimpica Finn in Messico.
La passione per la vela non lo aveva mai abbandonato, e dagli anni Settanta agli anni Novanta aveva continuato comunque a partecipare a gare e competizioni come skipper in barche d’altura. Ma in tempi più recenti aveva scelto di dedicarsi anche a un altro sport, in qualità di dirigente.
È nel canottaggio che riuscì, in tempi più recenti, a fare carriera. Dopo aver partecipato diverse competizioni, nel 2006 era diventato socio benemerito della Federazione italiana canottaggio. Un onore derivante anche dal suo passato: dal 1988 era stato infatti dirigente del Club Canottieri Roggero di Lauria, di cui era diventato presidente nel 2001 (carica ricoperta fino al 2009).
Insignito più volte di onorificenze sportive anche dal Coni, tra cui il Collare d’oro e la Stella di bronzo per meriti sportivi, aveva continuato a vivere per lo sport fino agli ultimi anni. Anche per questo la sua morte ha lasciato un vuoto enorme in tutti gli appassionati di vela e canottaggio, e in particolare nei membri del Club Canottieri Roggero di Lauria: “Il nostro capo presidente onorario ci ha lasciati improvvisamente. Perdiamo uno dei personaggi più importanti della nostra storia e della storia della vela italiana. Ci uniamo al dolore della famiglia, oggi è un giorno triste“.