Il Milan ha dilagato a Praga, riuscendo agevolmente a sbrigare la pratica degli ottavi di Europa League senza affanni. Anche se l’avvio di gara certifica ancora una volta un atteggiamento remissivo che rischia di compromettere alcune situazioni difensiva, perché i cechi attaccano a testa bassa e i rossoneri sono in difficoltà. Serve una grande parata di Maignan (stile hockey su ghiaccio) per fermare la girata di Chytil.
Quel che contava, comunque, era archiviare il passaggio del turno. Praga è già il passato, anche se qualche indicazione interessante l’ha fornita al tecnico Stefano Pioli. Da segnalare, in chiave formazione il minutaggio per Pierre Kalulu, che ha giocato un tempo intero dopo gli scampoli effettuati contro l’Empoli. Thiaw un pochino disattento nell’occasione del gol dello Slavia, mentre evitabilissimo il giallo preso da Tomori, che salterà l’andata dei quarti. La coppia Tomori-Thiaw, quella titolare nell’anno dello scudetto, potrebbe essere decisiva nel finale di campionato per prendere meno reti. Anche giovedì sera, nonostante la tranquillità di esito e risultato, il Milan ha incassato una rete. Un aspetto che ha caratterizzato finora tutto l’andamento della stagione corrente.
Un passo alla volta
Adesso, registrato che il problema al ginocchio di Maignan è di natura temporanea, si deve già pensare subito al campo. Perché i rossoneri sono attesi dalla sfida di domenica pomeriggio contro il Verona con l’obiettivo di consolidare il secondo posto dopo il sorpasso effettuato con grande maestria nella scorsa giornata di campionato, sfruttando il pari della Juve, fermata dall’Atalanta. Ripristinare brillantezza prima di pensare poi ai quarti di Europa League contro la Roma. Prima di quell’appuntamento c’è da riflettere (e da agire) sul campionato, finendo in crescendo a livello di singoli (benissimo Pulisic nelle ultime uscite, sempre decisivo Leao) e di gruppo. Tra presente e un futuro ancora tutto da decifrare per Pioli. Ma non serve guardare più avanti di maggio. Sarebbe inutile e foriero di una percezione troppo prolungata della linea temporale. Testa a oggi, il domani arriverà.