Domani il Brighton sfiderà la Roma all’Olimpico per l’andata degli ottavi di finale di Europa League. Sportitalia ha intervistato, questa sera, in esclusiva, il tecnico Roberto De Zerbi: “Sono giorni molto intensi, poi io sono un passionale, non ho la capacità di restare freddo quando si parla di emozioni. Vengo a giocare con la mia squadra nel mio Paese, contro una grande squadra, contro un allenatore che è mio amico e quindi c’è tanta emozione”.
Focus sui giallorossi: “Roma è una grandissima piazza, ci sono stati grandi allenatore da sempre e credo che De Rossi sia l’allenatore giusto. Ha già iniziato molto bene, sta già facendo risultati, ha cambiato un po’ lo stile di quello che era prima la Roma. E’ un amico e gli auguro tutto il meglio dal 15 di marzo in poi. Chi avrei preferito tra affrontare lui e Mou? Nessuno dei due. Quando fai una competizione come questa per il Brighton, se sogni di arrivare fino in fondo, una vale l’altra. Abbiamo avuto un girone di fuoco e ripartiamo con un ottavo difficile contro la Roma: quest’anno è un esame dietro l’altro in Europa”.
Prima volta per il Brighton nelle competizioni europee. La Roma è stata quasi un habitué in queste competizioni.
“L’esperienza in queste partite conta tantissimo e giocare la qualificazione in 180 minuti non è come giocare la gara secca in campionato. Non siamo due squadre dello stesso livello per esperienza e fama, anche perchè la Roma ha grandi giocatori. Ma noi al Brighton ce la siamo sempre giocati con tutti, con umiltà e fame, sapendo da dove veniamo e con la voglia di smentire i pronostici. Perchè è chiaro che la Roma parte favorita”.
Un giochino per la legge dei grandi numeri: Dybala non ha ancora segnato quest’anno in Europa League. Ha studiato qualche modo per fermare lui e Lukaku?
“Dybala, Lukaku, Pellegrini sono i tre giocatori da temere di più, ma la Roma è forte in tutti i reparti, come in difesa ma anche in mezzo al campo. Smalling, Mancini, Paredes, Cristante. Noi dobbiamo giocare rispettando la nostra breve storia, mettendo in campo le qualità che abbiamo anche noi, con i nostri giovani. Dobbiamo mantenere fede al nostro modo di giocare, abbiamo giovani di grande qualità. Nonostante l’esperienza e gli infortuni, noi entriamo per fare il massimo e giocarci la qualificazione”.
Si rivede un po’ nel Bologna di Motta?
“No, ma Motta ha portato qualcosa di unico nel calcio italiano. Lo sto studiando tanto, mi sono fatto mandare le partite in camera tattica perché mi ha incusiosito. Abbiamo principi diversi, qualcosa in comune c’è, come il comando delle partite e il coraggio. In Italia negli ultimi anni, con Gasperini e Pioli che giocano con grande coraggio, pure nelle categorie sotto si gioca con coraggio. Il Catanzaro di Vivarini gioca un calcio vero. Si sta cambiando strada”.
Com’è nata l’amicizia tra sua figlia e quella di De Rossi?
“Mia figlia non è tifosa della Roma, si sono conosciute perché vanno a Londra nella stessa università. Probabilmente perché io e Daniele abbiamo gli stessi valori, abbiamo trasferito alle nostre figlie quello in cui crediamo noi. Quando gioca la Roma mia figlia fa compagnia alla figlia di Daniele nei pub, sperando non beva troppo”.
Sulla partita di domani…
“Domani ci sono 70mila che tifano contro di noi e 3500 inglesi che arrivano da Brighton. Uno in più o uno in meno che ci tifa contro non cambia, è bello giocare queste gare in trasferta. Lo è stato a Marsiglia e ad Atene. Fare l’impresa fuori casa è una cosa che solo il calcio ti può dare”.
Intervista realizzata dal nostro Daniele Matera.