Inter, adesso blindali!

Il percorso verso la seconda stella è già tracciato.
Accantonata la scaramanzia, resta solo da fare i conti con l’aritmetica, per capire la data e il luogo del compimento del capolavoro targato Simone Inzaghi.
A lui poi l’onere e l’onore di delineare la strada verso l’isola che non c’è. Un’isola che potrebbe essere nei paraggi di Wembley, lì dove si incontrano i sogni e le fantasie di tutti i tifosi nerazzurri, che il primo di giugno si augurano di sedere al tavolo con vista sulla coppa dalle grandi orecchie. L’utopia di giocare la seconda finale di Champions League consecutiva, al momento, sembra non essere così lontana dalla realtà, perché ciò che era non è poi così distante da ciò che è.
Miglior difesa e miglior attacco nei top 5 campionati d’Europa: due indizi che provano la forza paurosa di un’Inter che ha mantenuto, se non incrementato, i livelli altissimi dello scorso anno. E che, cullata da uno dei periodi più rosei delle ultime stagioni, proverà a tenere anche per il futuro. Cercando di blindare gli artefici di così tanta bellezza.
Il primo, e più impellente, è il rinnovo di Simone Inzaghi. Da timoniere traballante, adesso deus ex machina numero 1. L’intenzione è quella di continuare ad affidare a lui le chiavi di questa Inter, per proseguire una continuità tecnica, che si lega di pari passo alla volontà della società di allungare i vincoli dei giocatori più importanti. Come Lautaro Martinez o Barella. Capitano e vice capitano, entrambi in scadenza nel 2026, per cui c’è l’ottimismo di proseguire insieme, ponendo le basi per un ciclo vincente. Un ciclo che parte dalla seconda stella, fino all’isola che non c’è.

MATTEO FACECCHIA

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