La sintesi della stagione del Napoli potrebbe essere riassunta nel cammino di Victor Osimhen. L’attaccante nigeriano, artefice lo scorso anno di uno strepitoso cammino che ha portato allo scudetto sotto le pendici del Vesuvio, in questa stagione ha recitato un copione totalmente diverso, passando da miglior attore protagonista a interprete secondario del caotico cast architettato da Aurelio De Laurentiis, in una stagione sempre più negativa che per ora non vede un lieto fine, con il passaggio del turno Champions che potrebbe allungare l’annata.
Un anno per creare, poche settimane per distruggere
Massimiliano Allegri, nella conferenza stampa post Verona, aveva dichiarato: “Ci vuole tanto per creare qualcosa di importante, ma un secondo per distruggere e annullare tutto”. Questa riflessione potrebbe essere decostruita e attribuita al momento di Osimhen: con Luciano Spalletti è stato attore protagonista di un film incredibile, quest’anno non ha reso secondo aspettative, tra infortuni vari, mal di pancia, le cure in Nigeria e una Coppa d’Africa che non è andata come voleva. Il suo futuro è sempre più lontano da Napoli, lo ha affermato anche Troost-Ekong, suo compagno in Nazionale, ma c’è ancora una missione da compiere.
Le sue qualità non si discutono e le sue reti potrebbero essere determinanti per salvare il salvabile in casa Napoli. Ciò che gli si chiede è una prova di forza a livello mentale e caratteriale, perché un conto sarebbe terminare la sua avventura in maglia azzurra in maniera più che dignitosa, un altro conto sarebbe aspettare la fine della stagione senza lottare per gli unici obiettivi che sono rimasti. C’è ancora un ottavo di ritorno di Champions da giocare e una qualificazione europea da provare a prendersi, Osimhen deve provare a caricarsi la squadra sulle spalle, deve dimostrare di essere un calciatore maturo, oltre che talentuoso.