Il pilota italiano rischia di perdere l’obiettivo più grande. Attenzione alla nuova stagione di MotoGp e alle varie forze in pista
La prossima stagione di MotoGp sarà, senza dubbio, particolare. Sarà, da un lato, la stagione della possibile consacrazione di Pecco Bagnaia che punta al terzo titolo consecutivo, traguardo raggiunto da pochissimi piloti nella storia e per l’ultima volta da Marc Marquez nel quadriennio 2016-2019.
Dall’altro lato saranno, tuttavia, diversi i piloti che proveranno a mettergli i bastoni tra le ruote. In questi due anni è stato sotto una pressione clamorosa. Il primo anno perché tutti pensavano fosse quello del ritorno alla vittoria di un pilota italiano su moto italiana, il secondo perché ripetersi è sempre difficile.
“Lui ha sempre risposto presente. Non deve dimostrare nulla e se dovesse vincere il terzo di fila con Marquez in Ducati entrerebbe nell’Olimpo. Sarebbe una consacrazione straordinaria“, ha commentato Mauro Sanchini ai microfoni di OA Sport.
L’opinionista di Sky Sport ha parlato di una stagione incerta con tanti valori in pista. Tra Martin, Bagnaia e gli altri ducatisti, le KTM e le Aprilia, e l’ingresso in Ducati di Marquez, tutto può accadere.
MotoGp, Marquez può essere competitivo? Le parole di Sanchini
Mauro Sanchini ha cercato di rispondere anche alla domanda che tutti si fanno, legata alla competitività di Marc Marquez. Se riuscirà ad andare forte è uno degli interrogativi che ormai da settimana attanaglia l’intero mondo della MotoGP.
“Non ho dubbi, sarà competitivo da subito. Se non dalla prima, lo sarà dalla seconda gara. Deve solo cambiare un po’ il suo stile di guida. Lui viene da una MotoGP “vecchia” e con quelle nuove potrebbe pagare un po’ lo scotto, ma parliamo di un adattamento che dovrebbe riuscirci in poco tempo”.
“D’altronde l’anno scorso il fratello Alex ha fatto vedere cose interessanti. Marc è più forte e sarà tra i protagonisti del mondiale“, ha commentato Sanchini. Attenzione anche alla gestione delle gare sprint, che nel 2023 hanno causato tanti infortuni, e anche, secondo Sanchini, a Pedro Acosta, rookie che correrà in MotoGp da quest’anno.
“In tre anni ha dimostrato di essere un fenomeno prendendosi due mondiali“, ha sottolineato Sanchini. “Gare sprint? Io credo che il caos derivi dall’equilibrio. Se ci sono 22 piloti in 8 decimi è chiaro che il rischio di cadere aumenta. Sono, però, favorevole a questo format“, ha concluso.