Un Inter-Juventus così non lo vedevamo da anni. Una partita come lotta scudetto esplicita per entrambe le due nemiche per antonomasia del calcio italiano non si aveva da qualcosa come 21 anni, quando Lippi e Cuper mandarono in scena la stagione rivincita della stagione del 5 maggio. Ci sarebbe un precedente più fresco, quello Juve-Inter che oppose Sarri a Conte, ma quella partita a porte chiusa disputata nel marzo 2020 mentre sul mondo stava per abbattersi l’inferno, era straordinariamente surreale per essere presa in considerazione.
Con 15 giornate ancora davanti, con questo derby d’Italia che per certi versi capita troppo presto, si può giustamente affermare che sia troppo presto per ritenerlo definitivo. Ovviamente un pareggio non cambierebbe assolutamente nulla. Ma con una corsa così ravvicinata, sarebbe naif non credere che una vittoria darebbe una botta sia alla classifica sia alla tranquillità dell’avversario.
All’andata è prevalso per entrambe, per ragioni diverse, il non perdere per non rischiare di dare un vantaggio all’avversario. A San Siro sicuramente Allegri firmerebbe per il pareggio, sapendo che per l’Inter sta arrivando la stagione di Champions che irrimediabilmente farà perdere punti.
Non rischierà Simone Inzaghi, eppure crederà in un approccio diverso rispetto all’andata. L’Inter di Inzaghi in fiducia nelle grandi partite in casa ha sempre avuto una calata furiosa nella match, e probabilmente farà lo stesso stavolta per scatenare quella potenza che la Juve invece non sa produrre.
Allegri chiederà ai suoi coltello tra i denti sin dall’inizio per resistere alla sfuriata della prima mezz’ora interista, e poi approfittare di una squadra che ha speso di più. Chiederà linee compattissime tra propria trequarti e centrocampo, per sfruttare gli spazi estemporanei, o comunque poi gestire con più tranquillità dopo la prima mezz’ora. Sarà una partita di quattro-cinque segmenti, e uscire 0-0 dalla mezz’ora iniziale sarebbe la situazione ideale per Allegri. L’Inter invece dovrà tesaurizzare lo sforzo, per cui alla furia dovrà accompagnare la determinazione di trovare il gol iniziale, e dovrà stare attentissima a non lasciare del vuoto davanti alla linea difensiva.
Si può perdere lo scudetto anche vincendo il derby d’Italia, ma la sensazione è che la vittoria serva di più all’Inter proprio per gli impegni a venire.
I nerazzurri hanno la sicurezza e la forza di un leone, proveniente dalla capacità di giocare meglio di chiunque altro. La Juventus ha la malizia e la velenosità di uno scorpione, ti punge in un attimo e poi si rintana. Vincerà chi sfrutterà la debolezza altrui.