Il ds dello Slask Wroclaw, Balda, è stato chiaro parlando a Sportitalia del fatto che, oltre alla Fiorentina, attorno a lui ci siano attenzioni decisamente di primissimo livello: Karol Borys, a soli 17 anni, è un talento ambito da tanti club in giro per l'Europa. City e Psv Eindhoven sono solamente due nomi fatti dal dirigente, anche se attualmente sembra che possa spettare soprattutto al ragazzo scegliere la prossima destinazione, in base al progetto che gli verrà prospettato.
In esclusiva per SPORTITALIA è intervenuto per parlare di lui Diego Cognigni, che a lungo ha vissuto in Polonia lavorando come scout e come consulente di mercato. Cognigni si è detto ottimista del fatto che Karol possa scegliere proprio i viola, per un fatto di crescita e sviluppo che il progetto di Italiano gli garantirebbe.
Il ds Balda ci disse: a livello di talento, pur se in ruoli diversi, è alla stregua di un campione come Lewandowski. E' così?
"Non sono d'accordo. Se fosse stato al livello di Lewandowski, così dominante, avrebbe giocato già ad un altro livello. Non dico uno molto alto, ma se è vero che lo √Ö≈°l√тĶsk Wroc√Ö‚Äöaw adesso naviga nelle parti alte della classifica, fino a qualche mese fa si trovava invece in acque profonde. In un contesto simile, in qualche modo lo spazio lo avrebbe trovato".
Questo che significa, dunque?
"Che ancora si deve sviluppare fisicamente. Non è come Lewa che già al Lech Poznan era estremamente grande: deve crescere. Questo non toglie che sia un grande prospetto. Ti racconto una cosa".
Prego.
"Già lo avevo proposto a squadre italiane, anche se non posso farne i nomi. L'anno scorso ha rinnovato fino al 2026, ma prima era in scadenza nel 2024. Insomma, era una bella occasione, muovendosi nel modo giusto. Confermo comunque che sia un prospetto sul quale puntare".
Chi ti ricorda, come caratteristiche?
"Di solito non faccio paragoni, ma se devo pensare ad uno con movenze e fisico simili, come caratura direi che potrebbe essere uno come Dybala. Non dico che il talento sia lo stesso, ma come fisionomia e percorso, li voglio accostare. Ok, Karol può giocare come esterno e rientrare, ma io lo vedo come un trequartista o una seconda punta. Insomma, lo vedo a fare una carriera come Paulo".
Parlaci di lui.
"Usa sia il destro che il sinistro, tatticamente è molto intelligente, la palla gli rimane sempre incollata ai piedi. Essendo intelligente, sa di essere piccolino e quindi, esattamente come Dybala, cerca di evitare certi tipi di contrasto. Ma da questo punto di vista probabilmente deve svilupparsi un attimo".
La Fiorentina lo vuole. Nell'undici di Italiano dove lo vedresti meglio?
"Se arrivasse ora, questi mesi gli servirebbero per adattarsi. Poi dalla prossima stagione comincerebbe a fare qualche apparizione sporadica. A livello di posizione dietro le punte, assolutamente. Giochi con due attaccanti? Metti lui dietro che smista e crea. In più dà fantasia alla manovra. Alla Fiorentina di Italiano manca solo che il reparto avanzato segni di più e lui farebbe certamente il caso. Perché quando ha la palla fra i piedi ottiene attenzioni particolari dai difensori liberando spazi, conquistando punizioni dal limite e cose così".
Sempre il direttore sportivo Balda ci ha detto che lo seguono squadre come City e Psv. Quante possibilità ci sono che scelga la Fiorentina?
"Lo seguono tante squadre, in Inghilterra ha già svolto provini come si può facilmente verificare online. In quello fatto con lo United addirittura è stato accompagnato da Michniewicz, allora ct della Polonia: ha sempre avuto l'aurea del grande talento. Poi ci sono le squadre olandesi e non solo le top".
Quali altre?
"In Olanda, così come in altri Paesi, i giocatori come lui a volte scelgono i club che magari fanno parte di un gruppo o sono affiliate a top club di altri campionati in Premier o Italia. Quindi li scelgono come step intermedio. Io spero una cosa".
Ovvero?
"Che scelga la Fiorentina. Non tanto per il fatto che sono italiano, quanto perché ho visto quanti connazionali si sono bruciati facendo un salto troppo grande subito. Kozlowski ora è al Vitesse, ma è di proprietà del Brighton, che lo aveva preso insieme ad altri talenti locali come Moder e Karbownik. Un salto così rischia di essere controproducente, perché rischiano di perdersi. E non torna utile nemmeno alla nazionale polacca se magari vanno in un campionato top, non giocano o lo fanno nella squadra riserve. Quand'è che crescono?".
Perché invece l'Italia farebbe al caso suo?
"In Inghilterra c'è un livello troppo alto. In Italia avrebbe il tempo giusto fra prima squadra o magari un prestito, per farsi le ossa. Soprattutto fisicamente. E sa perché?".
No, perché?
"Perché anche fisicamente lui ha bisogno di crescere come dicevo. È per questo che è stato scartato nei provini con i club inglesi. Io per il bene che voglio a questi talenti polacchi spero che possano sempre fare questo step, una scelta mirata in un ambiente in cui possano crescere con calma. C'è un esempio calzante in tal senso".
Quale?
"Ho apprezzato tanto la scelta di Wlodarczyk, che è andato allo Sturm Graz, invece di tanti altri club. Era accostato per esempio all'Udinese, che poi ha virato su Brenner, arrivato dall'MLS. E perché lo ha fatto? Magari perché ha visto che Hojlund ha fatto lo stesso percorso, lì è stato valorizzato. E già di lui, a quanto leggo, se ne parla in ottica Celtic per 15-20 milioni. Poi Lakomy che è andato allo Young Boys, realtà che ti valorizza e magari poi ti fa fare il salto. Non sei una merce da supermercato, ma vieni valorizzato per quelle che sono le tue caratteristiche. Poi certo, il fatto di arrivare dipende da numerosi altri fattori che non dipendono solo da questi aspetti".
E quindi?
"Quindi seguendo questo ragionamento ci sono ottime possibilità che accetti la Fiorentina, secondo me, club che permette proprio questo: di non essere trattato come merce, ma un giocatore sul quale puntano. E se senti fiducia e ci metti impegno, da qualche parte arrivi. O comunque fai un percorso migliore rispetto a chi entra in un gruppo di squadre e gira a destra ed a manca. Spero sia così".