La promozione, la terza in carriera, con il Cagliari. Poi il ritorno controvoglia allo Stella Rossa e l'impossibilità di trovare un accordo per lasciare in estate. Con sei mesi di ritardo, Filippo Falco è pronto a rimettersi in gioco, dopo aver vissuto una prima parte di stagione da fuori rosa in Serbia.
L'attaccante ha infatti annunciato in esclusiva a SPORTITALIA di aver da poco rescisso il contratto che lo legava al suo ormai ex club ed è libero ora di cercare una nuova sistemazione. Magari in Italia dove, dopo quelle con Benevento, Lecce ed appunto i sardi, sogna di essere di nuovo parte di una risalita dalla cadetteria alla massima serie. Più difficile un ritorno in grande stile nella sua Taranto, dove Capuano lo riaccoglierebbe a braccia aperte, anche se lo stesso tecnico ha fatto capire le scorse settimane che si tratta più di una suggestione giornalistica, destinata a rimanere tale.
Filippo, come stai? Quanta voglia hai di dimostrare quello che vali?
"L'avventura in Serbia è finita, ho rescisso il contratto con lo Stella Rossa con sei mesi d'anticipo. Sto bene, mi sto allenando e sono voglioso di tornare in campo il prima possibile".
Sei uno specialista in promozioni in Serie A. Ti senti ancora di poter determinare in una squadra con questi obiettivi?
"Sì, sono orgoglioso di aver centrato 3 promozioni dalla B alla A. Sto benissimo e ho voglia di avere una possibilità. Anche in una squadra che magari punta alla Serie A, certo, oppure all'estero dove sto valutando un po' di cose. Ho voglia di giocare, aspetto con ansia di rientrare. Vediamo cosa ne viene fuori".
Hai già proposte che stai valutando?
"Qualcosa sì. Sicuramente non giocando da 3-4 mesi c'è qualche difficoltà in più. Sono stato fuori rosa dopo che non si è concretizzata la mia partenza a giugno: non avevo trovato un accordo con lo Stella Rossa in estate. Delle opzioni ci sono sia in Italia che all'estero, poi valuterò tutto con i miei agenti".
Capuano aveva detto che sarebbe venuto a prenderti all'aeroporto, ma che non fosse realistico pensare ad un tuo ritorno alle origini…
"Il mister è un grande, il numero uno prima di tutto come allenatore e poi come uomo. Una persona alla mano, ti fa ridere, ho un bel rapporto con lui da tanti anni. A Taranto mi stanno dando un'opportunità dato che sono a casa mia e mi sto allenando con loro, visto che ho bisogno di tenermi in forma. C'è questo rapporto qui, ma nulla di più".
I tuoi prossimi obiettivi?
"Fare bene, continuare a migliorare ed a togliermi soddisfazioni. Credo di poter dare ancora tantissimo al calcio, sia in Italia che all'estero".
Sei partito da Pulsano: quanti sacrifici hai fatto ai tuoi inizi e quanto ti senti un riferimento per i ragazzi di Taranto che come te sognano di diventare calciatori?
"Ne ho fatti tanti di sacrifici, sicuramente: sono all'ordine del giorno per chi sogna di giocare a calcio. Mi fa piacere essere un esempio per i ragazzi, in particolare di Taranto e del mio paese che sognano di giocare a calcio".
Delle promozioni che hai centrato, sei più legato a qualcuna in particolare?
"Penso che per il Benevento fosse la prima in Serie A, quindi è stata davvero una capolavoro unico. Lecce poi è dove sono cresciuto calcisticamente, facendo il settore giovanile per poi arrivare alla massima serie, dove mi sono potuto mettere in mostra. Ed è stata anche lì inaspettata perché all'inizio della stagione lottavamo per altri obiettivi, centrando poi la promozione al primo anno anziché nelle 2-3 stagioni successive, come era stato pensato nel progetto iniziale".