Il campionato ormai è un discorso a due fra Inter e Juve, dietro si è già creato il vuoto grazie a un Milan distratto che perde contro l’Atalanta più scadente dell’era Gasperini. Ormai non fa nemmeno notizia. Fa più notizia che Pioli si adatti a giocare come un Allegri qualsiasi (con l’inutile giro palla in difesa) e che Allegri, al contrario, stia finalmente offrendo un gioco offensivo più proponibile. Insomma si sta ribaltando il mondo, ma analizziamo con calma. Quella contro il Napoli è stata la più bella Juve della stagione e solo qualche mente distratta potrebbe banalizzare l’ultima prova dei bianconeri paragonandola a quella di Monza. Non c’entrano assolutamente nulla anche se entrambe le partite sono state decise da Gatti e con un solo gol di scarto. Stavolta il corto muso c’entra poco. Il marcatore determinante è l’unico dato comune, per il resto, si tratta di prestazioni fondamentalmente diverse. A Monza, i bianconeri hanno subito l’assalto degli avversari senza mai fare capolino dal buco in cui erano stati cacciati. Incassato il pareggio, l’unica reazione rabbiosa di tutta la gara è bastata per riconsegnare la partita nelle mani della Juve. Insomma, possiamo ribadirlo senza alcuna offesa: una bella botta di fortuna. Contro il Napoli no, la Juve è stata sempre presente, sempre in lotta, sempre pericolosa cercando continuamente il ribaltamento di fronte. Mai vista una squadra bianconera così attenta e propositiva. Tanto da rischiare anche qualcosa come nella clamorosa azione fallita da Kvara. Ma per il resto una Juve completamente rinata rispetto al pareggio con l’Inter (anche in quel caso partita orribile) e alla vittoria (ma ci sarebbe da vergognarsi) col Monza. Chiesa libero di partire da sinistra, Cambiaso devastante, Kostic una spina nel fianco e un sontuoso Danilo hanno reso possibile il miracolo di restituire ai bianconeri il sigillo del “gioco” ormai smarrito da due stagioni. Per non parlare dell’anima(le) Gatti, davvero impressionante per spirito e presenza fisica. La mission ha ormai coinvolto i giocatori: tutti, ma proprio tutti puntano (giustamente) allo scudetto costringendo anche Allegri ad alzare l’asticella e ad aumentare le aspettative di gioco. I giocatori si allenano meglio e addirittura spronano il proprio tecnico a osare di più. Proprio ciò che manca a Pioli. Sì faccia presto con Ibra che serve maledettamente a questo Milan che ha smarrito la vis pugnandi, la voglia di combattere su ogni pallone. Ibra è l’unico che può davvero dare una mano a Pioli lasciando da parte sciocchezze quali “delegittimazioni” o “invasioni di campo”. O vi aspettate davvero che uno come lo svedese possa stare dietro una scrivania a discutere di affari? No, il Milan ha bisogno rapidamente di una scossa e solo Ibra può dargliela guardando in faccia, uno per uno, i giocatori.
Paolo De Paola