Arriva un weekend a rischio sgambetto, sia per chi è reduce da una settimana finalmente tranquilla perchè priva di impegni a metà della stessa come l'Inter, che per chi come la Juventus è reduce da una continuità di risultati che lascerebbe indurre ad un sostanziale ottimismo. Per Simone Inzaghi l'incrocio a rischio è quello con l'Atalanta di Gasperini, ovvero l'altro contendente al trono di “migliore interpretazione di un modulo con la difesa a 3” di cui il nostro campionato possa disporre. I bergamaschi ricordano peraltro alla controparte milanese una storia di mercato che avrebbe potuto avere un esito differente, ma della quale sono proprio gli orobici ad usufruire in questa porzione di stagione. Il riferimento va a Scamacca, corteggiato e praticamente preso da Ausilio, ma che alla fine ha preterito sposare la causa Gasperini grazie all'offensiva puntuale ed efficace di Tony D'Amico con annesso rilancio economico che ha sbaragliato la concorrenza. Per Inzaghi la pressione è alta, semplicemente perchè la percezione che si ha della stagione dell'Inter è interamente legata alla conquista o meno dello scudetto. A differenza di tutte le altre contendenti al titolo, i nerazzurri sono gli unici per i quali il successo finale viene percepito alla stregua di un obbligo senza la possibilità di salvare la stagione in altra maniera. Per questo motivo, al sereno di questi giorni, potrebbe a breve corrispondere la stessa tempesta successiva al post Inter-Bologna. Dovrà essere lungimirante ed intelligente come già lo è stata in passato la dirigenza dell'Inter, illuminata nel raccogliere i frutti del lavoro di Inzaghi senza mai metterne in effettiva discussione la continuità.
L'altro pericolo lo corre la Juventus al Franchi. La Fiorentina vive lo scontro con i bianconeri come il classico appuntamento che vale una stagione, ed ha il veleno di chi deve rialzarsi dopo un periodo negativo che ha iniziato anche solo sommariamente a compromettere quanto di buono è stato costruito in precedenza.
Il ritorno degli ex Vlahovic e Chiesa contribuirà ad accendere ancora di più un ambiente già di per sé incandescente. Il risultato di Bergamo sarà paradossalmente legato a doppio filo anche alle ambizioni vere e quelle proclamate da parte di Allegri: un successo dell'Inter aiuterebbe la Juventus nella corsa alla Champions identificata come il vero obiettivo stagionale, mentre al contrario, se dovesse avere la meglio l'Atalanta, gli orobici avanzerebbero nelle gerarchie di punta ad uno dei primi quattro posti.
Vale la pena aprire una parentesi collegata al mercato, come spiegato nei giorni scorsi da Alfredo Pedullà, non ci sono grossi riscontri bianconeri in relazione a nomi diversi da quello di Rodrigo De Paul. L'argentino rappresenta il profilo ideale su cui impostare una trattativa per attitudine ed abitudine al nostro calcio e per la qualità nell'essere incisivo anche con il possesso palla ridotto all'osso che caratterizza il calcio di Allegri.
In chiave Milan ci potrebbero invece essere sviluppi più imminenti. In primis perchè le valutazioni di Moncada per il difensore da prendere a gennaio si stanno velocizzando in diretta corrispondenza alla situazione di emergenza che i rossoneri si stanno trovando a fronteggiare: si parte da Miranda prenotato per arrivare ai rumours relativi a Kelly.
E poi per l'attività di monitoraggio dei migliori talenti del continente prosegue senza sosta.
Non è un mistero che il Milan stia lavorando con fiducia e qualità nella rincorsa al diciassettenne Assan Ouédraogo dello Schalke. Se i rossoneri sono ben posizionati, possiamo però aggiungere che la concorrenza non manchi di certo e trovi sponda anche sul fronte della nostra serie A. L'Inter la squadra più attiva nell'apprezzamento nei confronti del classe 2006, che nelle ultime settimane è stato osservato anche da club da sempre molto attenti allo scouting come Lipsia, Arsenal e le onnipresenti Barcellona e Real Madrid.
Presto per dire se il derby scudetto troverà radici anche nell'ambito del calciomercato, ma gli ingredienti perchè possa accadere non mancano di certo.