ESCLUSIVA SI Ex tecnico Leao: “Pallone d’Oro in 2 anni. CR7? Oggi è meglio lui”

Fortissimo, ma a corrente alternata: il giudizio sulla partita di ieri sera disputata da Leao contro il Borussia Dortmund si attesta, per molti quotidiani oggi in edicola, su questo tipo di affermazione. Ed è un po' il leitmotiv che accompagna queste ultime stagioni del portoghese, sempre più trascinatore del Milan di Pioli e, di conseguenza, con sempre maggiori pressioni e responsabilità, soprattutto nei big match.

In esclusiva per SPORTITALIA è intervenuto Tiago Fernandes, uno dei suoi primissimi allenatori, che lo ha visto crescere allo Sporting Lisbona. Ci ha fatto conoscere un po' meglio il fuoriclasse rossonero, prevedendo un futuro da dominatore sulla scena internazionale, per lui.

In partite come quella giocata sabato contro la Lazio e a tratti ieri, dà l'impressione di poter fare, quando vuole, quasi quello che vuole. Aveva già questa impressione allo Sporting?

"Rafael ha una tecnica incredibile e abilità nel dribbling. In combinazione con il suo ritmo e la sua creatività mi era chiaro fin da quando era piccolo che avrebbe raggiunto questo tipo di prestazioni e che avrebbe lasciato completamente sul posto qualsiasi difensore avversario avesse incontrato".

A volte sembra "accontentarsi" dell'assist, o di qualche giocata: è così? Ed è giusto chiedergli di essere ancora più decisivo e trascinatore?

"Rafael sa che per essere considerato uno dei più grandi deve migliorare le sue statistiche in termini di gol. Forse in questa stagione può farcela, so che ha lavorato duro per essere più costante e migliorare questo aspetto del suo gioco".

E se facesse questo step, potrebbe diventare un calciatore da Pallone d'Oro?

"Sta diventando sempre più costante col passare del tempo e onestamente credo che abbia la capacità di diventare un potenziale vincitore del Pallone d'Oro. Naturalmente ci sono molteplici fattori che possono influenzare questi premi, ma prevedo che lo vincerà tra 2 anni. Sarà il migliore al mondo".

All'inizio della sua esperienza al Milan, Leao subì molte critiche. Poi che è successo?

"So che ha semplicemente abbassato la testa e ha continuato a lavorare. È un ragazzo molto intelligente, parla più lingue ed era solo questione di adattamento ad uno stile di calcio molto diverso".

Pioli che ruolo ha giocato nella sua crescita? Oggi lo utilizza al meglio?

"Stefano è un top manager e Rafael sta migliorando e diventando un giocatore migliore. Ogni stagione segna più gol e riceve più assist rispetto alla stagione precedente, quindi penso che Pioli abbia sicuramente giocato un ruolo decisivo nella sua crescita".

Lo vede pronto a raccogliere l'eredità di Cristiano Ronaldo nel Portogallo?

"Nel 2022 Leão è stato il miglior giocatore della Serie A. Onestamente penso che sia già il miglior giocatore portoghese oggi. Leão è emozionante da guardare quanto Ronaldo lo era nel suo periodo migliore. Può diventare il suo erede sul trono del calcio portoghese, su questo non ci sono dubbi".

In passato ha raccontato (a Cronache di Spogliatoio) un episodio che descrive anche un altro lato di Rafael: era la stella della vostra squadra, ma dimenticò il passaporto rimanendo in aeroporto…

"(Ride, n.d.r.) La parte più divertente di quella storia del passaporto era che non poteva viaggiare con la squadra ed avrebbe dovuto farlo da solo, soltanto un paio di giorni dopo. Quando ci raggiunse, diventò semplicemente il padrone del torneo in cui giocavamo e ha vinto il premio come miglior giocatore".

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