Ad eccezione della pesante sconfitta di San Siro contro l'Inter, decisamente positivo è stato questo avvio di stagione della Fiorentina.
Oltre al passaggio del playoff di Conference League contro il Rapid Vienna, in campionato i viola hanno già raccolto 14 lunghezze, frutto di 4 vittorie, 2 pareggi e 1 sola sconfitta.
Uno dei protagonisti di questo importante ruolino di marcia porta il nome di Nicolas Gonzalez, attaccante argentino classe 1998 e alla terza stagione nel capoluogo toscano. Il giocatore vanta già 4 marcature, l'ultima realizzata lunedì sera contro il Cagliari.
Sportitalia.com ha intervistato in esclusiva Rafael Stancanelli, ex agente del centravanti.
Prima domanda scontatissima: come conobbe Nico Gonzalez?
"Seguivo spesso le partite delle giovanili dell'Argentinos Juniors, dove è cresciuto Nico Gonzalez. Una volta avevo appena finito di vedere una partita di un ragazzo del '97, e circa un'ora dopo giocavano i classe '98. Così mi fermai a vedere l'altra gara e rimasi impressionato da Nico Gonzalez. Tanto che iniziai a seguirlo sempre di più, parliamo dell'anno 2015 ed era già un ragazzo fortissimo. Lo conobbi e poco tempo dopo diventai il suo agente. Ovviamente giocava nelle serie inferiori e non era ancora in prima squadra, ma parlai con il presidente del club e gli dissi che bisognava assolutamente fargli un contratto da professionista. Il presidente nemmeno sapeva chi fosse il giocatore in questione. Fatto sta che nel frattempo il tecnico Heinze lo portò con sé in prima squadra e Nico Gonzalez segnò il gol che regalò la promozione nella massima serie all'Argentinos Juinors. Così firmò il contratto da professionista di cui parlavo".
Immagino che già in quel periodo c'erano dei club che lo seguivano oppure no?
"Assolutamente sì. Mi chiamarono diverse società di MLS, così come l'Ajax e l'Inter. Ironia della sorte, parlai con Lorenzo De Santis, giornalista ma anche importante agente, circa l'ipotesi Fiorentina. Ottenni l'autorizzazione a parlare con i viola per quindici giorni ma alla fine la trattativa non si concretizzò: l'Argentinos Juniors chiedeva 3 milioni, mentre la Fiorentina sosteneva che prima sarebbe dovuto andare in un'altra squadra europea come step antecedente. In sostanza, non concludemmo nulla. Poi, dopo l'annata in Primera Division durante la quale mise a segno 10 gol, Nico Gonzalez decise di cambiare agente, e cinque mesi dopo approdò allo Stoccarda".
Come prese questa sua decisione di separarsi da lei?
"Ci rimasi male, sono sempre legato ai miei giocatori e li seguo sempre col massimo dell'impegno. Nel caso di Nico Gonzalez, andavo a vedere più le sue partite che quelle di mio figlio. A ogni modo, pazienza sono cose che capitano nel mondo del calcio".
In quali rapporti siete rimasti?
"Io continuo a vedere le sue prestazioni. Ho ancora il suo numero di telefono e sarei contentissimo se una volta mi chiamasse. Ma purtroppo da quel momento non lo ha più fatto. Sento spesso José Titolo, il suo agente attuale".
Il presente di Gonzalez si chiama Fiorentina. Si può dire che ormai è diventato il nuovo Mutu?
"Non faccio paragoni perché ogni giocatore ha le sue caratteristiche. E secondo me Nico è forte anche nei colpi di testa, nelle giovanili faceva tanti gol di testa. Credo che questa sia la stagione più importante della sua carriera. L'anno scorso ha dimostrato inoltre di avere un grande carattere: a novembre si era infortunato e Scaloni non lo aveva potuto convocare per i Mondiali, vinti proprio dall'Argentina. Per chiunque è una botta psicologica difficile da superare. Invece abbiamo visto tutti come ha risposto sul campo, si è preso la Fiorentina sulle spalle".
Proprio qualche settimana fa il giocatore ha rinnovato con la viola. In chiave mercato, come andrebbe interpretato?
"Non è più un segreto che il Brentford aveva fatto due offerte importanti, l'ultima da 40 milioni. Commisso lo ha voluto blindare. Per me è stata la mossa giusta, Nico non ha ancora un prezzo esatto perché dobbiamo ancora vedere il suo intero potenziale".