Piena fiducia a Nzola: questa sera contro il Frosinone Italiano sembra voler puntare ancora dal primo minuto sull'angolano, rimasto a secco di gol nelle prime 8 apparizioni in viola, al pari del compagno di reparto, Beltran. Mentre la Fiorentina viaggia dunque ad un buon ritmo, i suoi due nuovi attaccanti si stanno ancora adattando alla nuova realtà.
In esclusiva per SPORTITALIA è intervenuto l'assistente del commissario tecnico della nazionale angolana, Vitor Gouveia, che ha cominciato a seguire Nzola in tempi decisamente non sospetti, fino a convincerlo a scegliere l'Angola in luogo della Francia. Ai nostri microfoni ci ha raccontato questa storia, lanciando poi una sorta di monito al giocatore, che non ha partecipato alle ultime uscite della sua selezione, impegnata a cercare di qualificarsi per la prossima Coppa d'Africa.
Ci racconta quando lo ha scoperto?
"Vivevo a Coimbra, in Portogallo. Sentii di M'Bala quando venne a giocare in un club locale, nelle giovanili dell'Academica. Venne chiamato in prima squadra e segnò un gol contro il Porto, in Coppa. Iniziai a seguirlo da quel momento con molta attenzione".
Quando avete avuto poi i primi contatti?
"Qualche anno dopo iniziai il mio lavoro di assistente del ct dell'Angola. Cominciammo dunque a cercare nuovi giocatori da zero".
Fra cui M'Bala, che ha la doppia cittadinanza.
"Non un lavoro facile. L'Angola ha avuto la guerra civile e molte persone sono scappate in altri stati. Lui nacque nel Nord del Paese e in quel periodo giocava al Trapani, in Serie C. Vidi in lui delle qualità che non avevano tutti gli attaccanti normalmente a quell'età. Cominciarono così i nostri contatti sia per farlo giocare per l'Angola che per risolvere tutte le questioni burocratiche che vengono a galla in questi casi".
Cosa vide in lui?
"Riconobbi il grande potenziale che aveva, non era ancora il grande attaccante che oggi paragonano a Lukaku, per dire. Aveva buona tecnica per uno di quel fisico. Era molto veloce, attaccava la profondità. Poi faceva i movimenti giusti per attaccare la difesa alle spalle. Tutte caratteristiche che andavano unite al fatto che fosse mancino, altra sua qualità. Ci volle più di un anno per le pratiche".
Come lo convinse a rinunciare alla Francia?
"E' stato un problema che abbiamo affrontato. Normalmente i calciatori scelgono più facilmente le nazionali europee, inutile girarci intorno: questa è la realtà, c'è una professionalità superiore ad oggi. Lui è pragmatico: vide che sarebbe stato difficile giocare per la Francia. Non per mancanza di fiducia nei propri mezzi, ma perché parliamo di una Nazionale con tanti giocatori fra i quali scegliere. E poi gli avremmo dato l'opportunità di vivere esperienze differenti. Credo che sia un orgoglio per lui vedere da dove siamo partiti e partecipare oggi alle qualificazioni per la Coppa d'Africa".
La concorrenza con Beltran: chi la spunterà, alla lunga?
"Per qualche giocatore l'ambientamento è più veloce, per altri ci vuole più tempo. Penso che in questo inizio di stagione Nzola sia l'attaccante che avrà più spazio".
Un inizio non facile per entrambi.
"E' stato un inizio difficile, deve adattarsi ad una nuova realtà e ad un livello più alto, collegarsi a compagni ed alle richieste del tecnico. E' intelligente, professionale al 100%: cercherà di sfruttare ogni singola occasione che gli darà Italiano cercando di imparare il massimo da lui. Poi i viola hanno investito molto su di lui ed in base alle caratteristiche dell'avversario sceglierà il tecnico chi sia meglio schierare".
Conoscendolo, come affronta i periodi di difficoltà come questo?
"Sta tutto nella fiducia: quando un attaccante entra in fiducia segna anche da 40 metri o per sbaglio. Lui ha le capacità e la personalità per venirne fuori ed ha fiducia nei propri mezzi. E' solo una condizione temporanea".
Quale livello può raggiungere, in futuro?
"Dipende da tanti fattori, perché il calcio non è una scienza esatta. Dipende tanto da numeri, per esempio: pensa se segnasse 10-15 gol nella seconda parte di stagione, come cambierebbe la sua valutazione. So che ha le capacità di mostrare anche alla Fiorentina che tipo di attaccante è. Serve continuità per stare ad alti livelli, se fai una stagione male la gente si dimentica presto di te: lui ce la farà".
Verrà convocato in Coppa d'Africa?
"Non sono io il ct, ma prima di tutto perché M'Bala possa partecipare alla Coppa d'Africa, dovrebbe volerlo lui per primo e scendere a dei compromessi. Una volta affrontato il tema ed una volta che avrà deciso di giocare in Nazionale potrà essere ok. Non può funzionare se un giocatore viene qui quando ne ha bisogno, mentre quando non gli serve non viene. Vogliamo gente che sia con noi al 100%, che si diverta a giocare in Nazionale, sia nelle amichevoli che nelle partite di qualificazione alle fasi finali".