Non solo Lautaro e Dybala: quest'anno in Serie A ci sono tanti talenti sudamericani in rampa di lancio pronti ad esplodere, dalle big alle squadre che devono salvarsi. Per Infantino e Beltran la Fiorentina ha investito cifre importanti, Kaio Jorge e Soulé hanno scelto Frosinone per avere spazio.
Ai microfoni di SPORTITALIA è intervenuto l’agente di mercato Vittorio Schettino, che rappresenta fra gli altri Zarate e Schelotto, per parlare di loro: il procuratore è molto attivo in Sudamerica e ci ha parlato meglio di loro.
Beltran al primo anno in Italia: sarà subito determinante dopo l'impatto iniziale?
"Forse chi mi descrive il giocatore esagera, ma qualcuno mi ha detto che in prospettiva sia anche più forte di Lautaro: vedremo. Assomiglia molto a Julian Alvarez, ma fisicamente più potente. Potrebbe davvero fare cose incredibili, mi fido di queste referenze, ma logicamente c'è tutto il discorso ambientale e della testa dei ragazzi".
Cosa può fare Infantino in Viola?
"E' un centrocampista molto talentuoso, gli piace tenere molto la palla. Questo può piacere molto al pubblico, ma meno ai nostri allenatori che privilegiano lo scarico. Specialmente Italiano. Se il ragazzo ascolta e comprende questo, che il calcio italiano è differente, potrà fare molto bene perché ha talento vero".
Che ne pensa di Kaio Jorge?
"Ad agosto del 2020 feci un gruppo Whatsapp denominato "Kaio Jorge Italia". Alcuni agenti del Brasile volevano darmi mandato per l'Italia oltre a segnalarmelo. Come spesso accade con i calciatori brasiliani non si sa mai quante persone ci sono dietro ad un giocatore e quindi non se ne fece nulla, poi arrivò alla Juve. Era all'epoca uno dei brasiliani più attenzionati".
Frosinone è il posto giusto per rispettare quelle attese?
"Si è un po' perso durante il periodo bianconero perché un giocatore così va aspettato e diciamo anche coccolato con un inserimento graduale. C'è un po' la logica del tutto e subito, ma i brasiliani vanno inseriti in modo diverso rispetto, per esempio, agli argentini. Con questo mister può fare bene, può essere l'ambiente ideale per la sua esplosione. La necessità di risultato non aiuta, ma uno come lui non si dimentica come si gioca a calcio".
A Frosinone è sbarcato anche Soulé.
"Gli scout su di lui mi riferiscono che è tra i giovani più talentuosi usciti ultimamente dall'Argentina. Assomiglia come modo di giocare più ad un Di Maria – come ruolo – che ad una prima punta. Io penso che il Frosinone sarà potenzialmente una squadra rivelazione. Logicamente il campo sempre è l'ultimo giudice. Soule comunque è eclettico e può fare molti ruoli: può partire largo per poi accentrarsi e diventare anche falso 9. Il mister non sono io vedremo come lo farà giocare".
Lindstrom al Napoli che ruolo avrà?
"E' un esterno fondamentalmente. Eclettico e che può giocare sia a sinistra che a destra. Per questo è stato preso. Insomma, può essere un po' il Lozano dello scorso anno ed un po' Politano e Kvaratskhelia, diciamo così. Logicamente ha bisogno di adattamento ed i giocatori si adattano in fretta quando le cose vanno bene. Ha esordito in una partita complicata nel momento più difficile della partita, in casa e come salvatore della patria".
Che margini ha di crescita?
"È un 2000 già con ottima esperienza e se lo scouting del Napoli lo ha scelto, sarà senz'altro una pedina importante. Mi auguro che non ci sia troppa confusione cercando di far giocare a tutti i costi Raspadori da quelle parti. Perché Raspadori è una punta che ha bisogno di giocare quasi a ridosso ed in sinergia con Osimhen. Anzi lo vedrei più come primo cambio del nigeriano".
Come vede la lotta scudetto quest'anno?
"Ci sono le solite più attrezzate per tradizione e blasone. Onestamente non mi piace fare proiezioni: le variabili sono tante. I singoli spogliatoi fanno sempre la differenza. Vedi lo scorso anno al Napoli: una armonia totale, con sottovalutazione da parte degli altri per un bel pezzo nel cammino in campionato. Sicuramente non vedo una ammazza campionato. Saranno importanti gli infortuni e l'andamento singolo delle coppe. Mi auguro che i media siano più obiettivi e meno tifosi. Mi piacerebbe un calcio dove l'unica polemica è l'espressione tecnico tattica".