Lukaku nelle mani di Allegri farebbe la fine di Vlahovic e Chiesa. I soldi dominano tutto, ma c’è l’alternativa insegnata dal Napoli

I casi ormai fioccano numerosi. Da Benzema a Milinkovic, da Lukaku a Brozovic, la miccia è stata innescata. Parte dall’Arabia, attraversa l’Europa e approda negli Stati Uniti. Valgono sempre e soltanto i soldi. Chi più ne ha più ne mette e i procuratori non fanno altro che i battitori d’asta. Già con Frattesi si erano avuti i primi segnali anche in casa nostra. Venghino signori, si cede al miglior offerente. Niente di esagerato, sia chiaro. Dalle nostre parti solo trattative minori ma è legittimo storcere il naso, così come è anche doveroso registrare i nuovi appetiti del calcio mondiale. Gli effetti sono evidenti. La vicenda Lukaku è veramente clamorosa, per non dire scandalosa. Dovremmo tutti abituarci a due livelli di calciomercato. Il primo, quello delle scelte attente, ponderate, scrupolose che badano al talento e alle capacità di inserimento di un giocatore in un modello di squadra. Il secondo, banalmente, è quello che insegue il nome del calciatore per richiamare consenso attorno alla squadra e, in alcuni casi, al Paese che lo ospita. In mezzo, i tifosi sempre più abituati a un calcio di “mercenari” che privilegia il traguardo dei soldi rispetto all’attaccamento per la maglia. È sotto gli occhi di tutti l’esempio dell’ultimo Napoli campione d’Italia. Una squadra organizzata, bellissima a vedersi e che ha centrato pure lo storico traguardo dei quarti di Champions. Gli artefici sono andati via tutti, dall’allenatore al direttore sportivo, al capo dell’area marketing. Con loro anche un giocatore simbolo del campionato: Kim. Probabilmente non sarà il solo. Attenzione, non ci riferiamo mica a un modello sbagliato, anzi, un’alternativa virtuosa alla volgarità dei soldi buttati sul piatto dagli arabi. La rivincita del calcio da intenditori che sa scegliere e non subisce le scelte dei giocatori. Ma quello che ruota attorno al caso Lukaku è veramente clamoroso. Un avvocato senza scrupoli, suo procuratore, un giocatore che promette amore e poi lo tradisce appena gli arriva l’offerta migliore.

 

L’Inter stava portando avanti una trattativa per riscattarlo ma contemporaneamente c’era chi lo offriva a Milan e Juve. Piccola raccomandazione a tutti i giocatori: evitate di baciare la maglia della vostra nuova squadra a ogni presentazione. Il calcio dei sentimenti lasciatelo ai vostri sostenitori. Tanto già sanno che nel giro di un anno potreste riversare il vostro amore su una maglietta dai colori diversi. E allora perché deluderli? Ora l’attenzione si sposta in casa Juve: che fine farà Vlahovic? Giusto liberarsi di un attaccante così forte e poi clamorosamente “rovinato” dalla gestione tecnica? E per quanti altri giocatori potrebbe valere lo stesso discorso in casa bianconera? Chiesa, per esempio, potrebbe essere il prossimo. La Juve ha tutto il diritto di puntare su Lukaku, ma non con questo allenatore.

Paolo De Paola

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