Il mercato con la testa e i nervi saldi, non con l'isterismo dei social. Il Milan ha un disegno ben chiaro: quello di costruire una squadra forte, non curante né delle aste, a cui per principio non parteciperà, né del mercato altrui. Perché ogni club ha la sua filosofia e il suo modo di operare. E il Milan in questi anni di gestione Singer (e ora Cardinale) ha dimostrato, in piena mentalità americana, che essere "pulito" ha la priorità su tutto, anche sul campo: non si fanno operazioni a debito, non si ipoteca il futuro nella speranza di fare risultati, non si giustizia il bilancio sull'altare dell'umore del momento. Giusto o sbagliato che sia, piaccia o meno, è così. E gli abbonati, che hanno già riempito San Siro, hanno comunque dimostrato, se non di gradire, almeno di capire.
Intanto il mercato, come detto avanza. Ai dettagli per Christian Pulisic, Captain America, l'uomo che sarà il miglior testimonial possibile dei Rossoneri in USA. Ma pensare all'ex Borussia come un prodotto di marketing e basta sarebbe un errore imperdonabile. Pulisic arriverà al Milan (22 milioni di euro bonus inclusi, il giocatore spinge per il sì. Il Chelsea sa che non può tirare più di tanto la corda) per alzare il livello tecnico e soprattutto per mettere in difficoltà Pioli. Perché, salvo sorprese o modifiche in corsa, Pulisic arriverà per fare l'alternativa di lusso sulle fasce d'attacco, oppure per mettere la pulce nell'orecchio della tentazione del trequartista in alcune partite. Prima, bisognerà recuperare la gamba: se arrivasse Chukwueze, come si augurano a Casa Milan, avrà tutto il tempo per farlo.
Per il centrocampo, serve uno sforzo in più su Reijnders: l'AZ, come vi raccontiamo da diversi giorni, chiede 25 milioni di euro, forte della consapevolezza che qualcuno in Premier (West Ham) potrebbe offrirli. Il Milan si ferma per il momento a 19 milioni bonus inclusi: la situazione legata alle percentuale nella futura vendita di Kerkez potrebbe aiutare a sciogliere qualche nodo. Anche perchè Pioli spinge: sabato scorso, 1° luglio, l'allenatore lo ha contattato personalmente ancora una volta per spiegare all'olandese il progetto tecnico.
Infine, l'attacco. Qui il piano delle notizie ci porta a Morata e Scamacca. Ma il piano delle considerazioni tecniche, lancia un allarme: davvero, con tutto il rispetto per lo spagnolo e l'ex Sassuolo, bastano a coprire i probabili buchi di Giroud, 35 anni il prossimo 30 settembre? La storia ci insegna che i grandi Milan nascono sempre dai grandi centravanti. Van Basten, Shevchenko, Inzaghi. Certo, non siamo più negli anni 80/90/2000 e quel genere di punte non c'è. E se ci fosse andrebbe in Inghilterra. Ma l'algoritmo tanto sbertucciato sui social, quanto utile ed efficace nella realtà, servirebbe esattamente a questo. Cercasi nuovo Haaland disperatamente, per non rovinare con l'assenza dell'ultima pennellata, un quadro che pian piano sembra prendere forma in maniera più che piacevole, e che con il tocco di colore di uno come Hojlund correrebbe il rischio concreto di trasformarsi in un capolavoro.