Erano le 22.58 quando leggo un sms "chiamami che è importante". Risposta: "Sta iniziando la trasmissione, scrivimi per favore". Insiste: "Chiamami". Allora saluto gli ospiti -siamo pronti, partiamo- due parole veloci e super spot. 45 secondi, dice la regia. Parte la chiamata e la fonte mi spiazza "Tonali ha fatto con il Newcastle. Riso va a Londra. Al Milan 65 milioni ma vedrai che porterà a casa qualcosa in più perchè Furlani non è Maldini". Uh mamma. La fonte è la mia preferita. Tempo di verificare non c'è, due ragionamenti, due sms e in diretta su Sportitalia la sparo. Tutto tace intorno. Tonali in Premier era impensabile. La notizia dell'estate. Cuore rossonero che non batte più. 24 ore e boom. Presa in pieno. Riso va a Londra e torna per chiudere con i dirigenti del Milan. La sua collaboratrice, Marianna Mecacci, resta a Londra un giorno in più. Lei è l'artefice di tutto da quando disse a Tonali molliamo Bozzo e andiamo con Riso. La vera mente è lei. Non la conosco ma me la dipingono come una tosta, che non si ferma mai e che le idee le ha ben chiare. Brava, la Signora. Ha anche il figlio 2008 che è una promessa del Milan. La notizia fa il giro del Mondo. Tonali se ne va e qui tutti ci hanno guadagnato. Il Milan che porta a casa più soldi del reale valore di Tonali, il calciatore che fa 8 milioni per 6 anni e i suoi agenti. In queste trattative devi incassare senza fiatare. Se ci fosse stato Maldini avrebbe pensato alla piazza e alla sua immagine ma la cassa è della proprietà e queste trattative si chiudono non si discutono. Ora il Milan dovrà essere bravo a fare una squadra forte e competitiva. Si stanno muovendo nella direzione giusta e quando il popolo ti contesta il segnale è positivo. I tifosi fanno i tifosi ma il calcio è un'altra cosa. I giornali che criticano è perché avevano interessi personali che i tifosi non conoscono ma gli addetti ai lavori sì. Il Napoli di un anno fa come il Milan di oggi. Critiche, insulti e poi con la rivoluzione Napoli Campione d'Italia. I rossoneri faranno una grande squadra e sicuramente faranno meglio di un'estate fa dove con 50 milioni buttati non è arrivato mezzo buono. Basterà indovinarne uno per fare meglio del 2022 ma soprattutto servirà fare piazza pulita di Rebic, CDK, Origi, Messias e tanti altri.
Intanto tutto secondo i piani a Torino. La Juventus prende Giuntoli e fa un colpo importante. Gli affida le chiavi del club e spera che sia la svolta per tutta la società che aveva bisogno di una guida dopo lo tsunami Agnelli. Giuntoli è l'uomo giusto al posto giusto, nel momento giusto. Arriverà senza i suoi fedeli. Negli anni, Cristiano, aveva costruito un grande team. Micheli, Mantovani e Pompilio. Quest'ultimo resta fedele, gli altri due hanno lavorato per De Laurentiis e resteranno. Giuntoli dovrà dimostrare che il segreto sia realmente lui e non i suoi boys. Sono bravi, sicuramente, ma ora bisognerà andare avanti per un'altra strada. Prima grana per il Direttore Sportivo sarà l'allenatore. Che si fa? Poi la squadra da rivoluzionare, giocatori da cedere e altri da rinnovare. Sicuramente bisognerà rigenerare Chiesa e Vlahovic. La Juventus dovrà tornare a lottare per lo scudetto sperando di non vivere mai più stagioni tra campo e tribunali.
Intanto stiamo per assistere alla porcata del secolo. Premesso che del Lecco mi frega zero e, negli anni, li ho avuti sul campo anche come avversari ma se non fanno andare in serie B Di Nunno significa che il merito sportivo non esiste più. Ci vuole un Presidente più lecchino e meno lecchese. I tribunali devono controllare e giudicare, non possono stravolgere i verdetti del campo. Ci perde il sistema e quel briciolo di credibilità che è rimasto a questo mondo. Gravina deve intervenire. Balata deve lottare per tutelare un club che ha vinto sul campo e che avrà sbagliato anche mezza pec ma il ritardo è causato dalla pessima gestione della Lega Pro. Decide la Lega di C quando devono giocare e non i club. Di Nunno con il suo bastone è antipatico, rozzo, brutto da vedere. Tutto vero. Ma è più liquido di almeno 15 presidenti su 20 che oggi ci sono in serie B. I soldi li ha e il campionato l'ha vinto sul campo. La B non gli va tolta anche perché significherebbe far sparire una squadra dal calcio professionistico dopo aver scritto la sua pagina più bella. Mandateli a giocare a Lampedusa, dategli una multa per la pec sbagliata ma evitate di compiere questo scempio. Se punirete il Lecco, caro Balata, punirete tutti gli amanti del calcio. Chi vince ha sempre ragione. Non merita di tornare in B dalla finestra chi in questi anni ci ha fatto vedere il peggio del peggio da Sud a Nord, anzi dalle Isole al Nord Italia.