Dallo scorso marzo la nuova vita di Fulvio Pea – dopo le esperienze in Cina e Bulgaria – è quella di Direttore del dipartimento tecnico della Federazione Albanese. L'ex allenatore, fra le altre, di Napoli (come vice), Inter (Primavera), Sassuolo, Monza e Livorno, ricopre oggi un ruolo differente da quello che una volta lo portava a sedersi in panchina e che lui stesso racconta a SPORTITALIA.
Nell'intervista rilasciata ai nostri microfoni, Pea parla del lavoro svolto in questi mesi e delle prospettive del movimento calcistico locale: l'Albania sarà, insieme alla Croazia ed alla Spagna, una delle avversarie dell'Italia nel girone che qualche giorno fa è stato sorteggiato per Euro 2024.
Lo raggiungiamo telefonicamente ed il tempo è contato: "Seguo sei settori differenti all'interno della Federazione" – ci spiega – "Nazionali maschili, femminili, scout, settore kids (che in Italia è il settore giovanile scolastico), il settore education, il settore supporto e ricerca. Il calcio non dorme mai".
Come si sta trovando nella Federazione albanese?
"Mi sono trovato fin da subito molto bene. Quando sono arrivato più di otto mesi fa, ho trovato una Federazione già organizzata. E' stato facile inserirsi. Il popolo albanese poi è molto disponibile nei confronti degli stranieri e questo mi ha aiutato ad iniziare a lavorare con loro e per loro. Portando quella che è la mia esperienza".
Come riesce a seguire tanti aspetti?
"Non è facile, ma è bello: lavoro a 360 gradi condividendo molto e con tante persone. Arrivando presto al mattino e tornando tardi la sera. Come dicevo non ci sono sabati, domeniche e feste perché il calcio non va in vacanza".
Come sta crescendo il movimento albanese? Il collegamento con l'Italia è stretto.
"Ci sono tanti albanesi nel mondo, non solo in Italia. Ho fatto uno stage a maggio negli Stati Uniti e già lì vidi tanti ragazzi. Con l'Italia è più facile per la vicinanza geografica. Il calcio locale ha bisogno di linee guida soprattutto a livello giovanile. Dove nascono i calciatori, il calcio. Nel 2024 lavoreremo molto su questi aspetti".
Come ha reagito al sorteggio per gli Europei?
"Sono tanti anni che faccio calcio e so che l'importante è esserci, intanto. Poi ci prepareremo per quelli che saranno gli avversario. Abbiamo una prima grande forza che è l'allenatore. Una seconda grande forza che è lo staff. Ed una terza grande forza che è la squadra. Non un gruppo di calciatori, ma proprio una squadra, che sarà pronta ad affrontare team molto più esperti. Siamo certi di poter fare bella figura".
Al di là della difficoltà del girone, sarà un'emozione affrontare proprio l'Italia?
"Non volevo pensarci (ride n.d.r.). E' ovvio però che si fa il tifo per la squadra per la quale si lavora. Sarà sicuramente particolare, speciale, perché parliamo del Paese in cui sono nato".
Che ne pensa di Marvin Cuni e dei tanti giovani albanesi che stanno crescendo?
"L'attuale Albania ha tanti giocatori provenienti dalla Serie A e da tanti buoni giocatori. E' stato bravo lo staff a monitorare e selezionare giocatori bravi. Marvin sta facendo molto bene e sono convinto che lui come altri stia lavorando, in cuor suo, anche per farsi trovare pronto al momento in cui dovranno essere fatte le convocazioni per gli Europei".
Fra i giovani che stanno crescendo c'è Ramadani, del quale si parla anche in ottica mercato per le big italiane.
"Parliamo di giocatori che hanno valori tecnici molto importanti. Giocano in un campionato difficile riuscendo ad essere costanti nel rendimento e continuando anche a migliorare. Sono aspetti positivi sia per loro come calciatori che per i loro club e per l'Albania".
Kumbulla lo avete sentito per incoraggiarlo?
"Sicuramente. Il nostro Presidente è speciale, molto sensibile, è sempre molto vicino a chi è in difficoltà come ora Kumbulla. Il nostro staff sta lavorando tanto e bene sotto questi aspetti e si è visto in come è arrivata la qualificazione, grazie al lavoro di tutti ed al gruppo".
Asllani in Nazionale sta facendo vedere quanto sta crescendo, nonostante non sia spesso titolare all'Inter.
"Credo che stia raggiungendo una maturità tale che lo aiuterà ad imporsi nel calcio importante, come quello italiano. Ha qualità importanti, visione di gioco, personalità, determinazione. Si ritaglierà uno spazio importante nel calcio che conta".
Vuole segnalarci un altro giovane di prospettiva in particolare?
"Siamo fieri che un giovane come Mitaj sia passato dal team u21 alla Nazionale A, e abbia trovato spazio subito. Questo testimonia quanto il calcio Albanese possa offrire e quanto il nostro Staff, sia attento, anche sui più giovani".