Grande protagonista dell’amichevole di ieri sera dell’Italia Under 21, vittoriosa contro l’Ucraina Under 21, è stato Lorenzo Colombo, autore di una doppietta.
Il centravanti classe 2002 sta disputando la sua prima stagione al Lecce, con cui da agosto ad oggi ha collezionato 25 presenze con 5 gol e 2 assist.
Per conoscere meglio il ragazzo cresciuto nel vivaio del Milan, Sportitalia.com ha contattato telefonicamente Ezio Motta, suo primissimo allenatore alla Buraghese nel periodo antecedente al grande salto nel settore giovanile rossonero.
Così esordisce: "Era un bambino come tutti gli altri, io peraltro lo conoscevo già perché un po’ di tempo prima avevo allenato suo fratello Biagio. Sono entrambi cresciuti qui a Burago di Molgora".
Quale era la sua migliore qualità?
"Giocava nei Pulcini, diciamo che a quell’età non è facile accorgersi subito delle doti calcistiche. La cosa che mi fece aprire gli occhi erano state le partitelle che facevamo a fine allenamento con i ragazzi leggermente più grandi: cercavo di fare le squadre equilibrate, ma quelle dove c'era Lorenzo vincevano sempre. Allora una volta feci le squadre più squilibrate possibili, e schierai Lorenzo con quelli meno bravi, ma vinsero a valanga. Devo dire che aveva un bell’istinto del gol".
Poco dopo il passaggio nel Milan. Come avvenne?
"Noi della Buraghese avevamo un buon rapporto con lo scouting del Milan, e infatti ogni tanto andavamo a fare qualche partita al Vismara. Io portavo sempre Lorenzo, ed è proprio qui che viene il bello perché, nonostante quello che faceva vedere in campo, nessuno si accorgeva di lui. Così un giorno, alla fine di una gara, parlai con uno degli allenatori dei bambini del Milan, che è tuttora un mio amico, e gli dissi: “Ma come fate a non notare Lorenzo?”, lui mi rispose: “La prossima settimana facciamo dei provini, portalo e lo valuteremo”. Il giorno dopo quel provino mi chiamò per dirmi che avevano preso Colombo. Ma voglio subito chiarire che i meriti sono tutti di Lorenzo, è stato lui a conquistarsi e guadagnarsi quel risultato".
Oggi invece sta giocando la sua prima stagione in Serie A. Che idea si è fatto del suo percorso?
"L’impatto con il professionismo non è mai facile, per questo forse non è riuscito a fare benissimo con Cremonese e Spal. Ma parliamo di un ragazzo nato nel 2002, sono tutte cose che fanno parte di un percorso di crescita. Per capire bene certi meccanismi bisogna esserci dentro. Probabilmente a Lecce ha trovato un ambiente in cui si sente più a suo agio".
A proposito di Lecce, si può dire che questo (sano) dualismo con Ceesay gli abbia giovato? A inizio stagione Colombo doveva fargli da riserva, invece molto spesso è stato lui il titolare.
"Rispondo dicendo che nessuno ha mai il posto assicurato. Specie un ragazzo di ventuno anni come lui: in Italia alla sua età bastano quattro partite giocate male e sei già fuori da tutto. Si fa troppa fatica ad aspettare".
Il suo cartellino è sempre di proprietà del Milan, che ha evidenti problemi in attacco. Crede che sia giunto il momento di tornare in rossonero?
"Indipendentemente da chi è proprietario del suo cartellino, io mi auguro solo che Lorenzo continui il suo percorso di crescita. Ha ancora moltissimo da dimostrare".