Gianluca Petrachi, ex ds di Torino e Roma, ha parlato in diretta a Sportitaliamercato. Ecco le sue parole:
Sulla causa persa con la Roma: "Innanzitutto preciso che non ho fatto causa io alla Roma. Io mi sono difeso da un licenziamento. In primo grado ho stravinto, in appello mi hanno chiamato e dopo l'udienza oggi mi hanno detto che è stato ribaltato tutto. Ora dovrò capire le motivazioni del ribaltamento, è strano che venga stravolto il tutto. Io credo di essermi comportato benissimo e chi mi conosce sa che sono corretto. Continuo ad avere fiducia nella magistratura italiana. Non sono 5 milioni, è la metà. Io avevo un triennale alla Roma, ho finito il primo anno poi prima degli altri due mi hanno licenziato per giusta causa. Dobbiamo trovare gli elementi che hanno ribaltato la sentenza ma sono oggettivamente ottimista. Chi conosce il calcio sa che persona sono, io non ho fatto causa a nessuno, mi sono solo difeso".
Sul possibile addio di Tonali: "Ad oggi la politica di sentimento non c'è più. Per me Tonali rappresenta uno zoccolo duro del Milan, è tifoso dei rossoneri, è cresciuto e lo hanno aspettato. Rappresenta un po' il club per i giocatori che arrivano. Le proprietà non comprendono i sentimenti. Si pensa agli algoritmi, si pensa a portare giocatori che possano fare plusvalenze. Sono molto curioso di vedere cosa farà il Milan in questo mercato senza Maldini e Massara. Sono state fatte scelta forti e impopolari. La gestione è difficile da capire. I direttori sportivi stanno 24h con i calciatori. La figura del ds oggi non compra solo i giocatori, è una figura di riferimento. Il calcio in Italia è difficile da gestire, non è fatto di numeri e algoritmi, è fatto di rapporti".