E' stata una missione apparentemente fruttuosa, quella del CFO della Juventus Francesco Calvo a Roma della scorsa settimana, e che fa da preludio ad una decisione da parte del Collegio di Garanzia del Coni che potrebbe ribaltare nuovamente i rapporti di forza all'interno della graduatoria nella classifica di serie A.
Il termometro fedele di un movimento calcistico in aperta crisi, porta a discutere di temi d'attualità che potrebbero modificare ancora una volta la corsa del massimo torneo nazionale, arrivando quale che sia la decisione definitiva, a macchiare inesorabilmente il calcio italiano agli occhi del resto del continente.
Entrando nel dettaglio, come già anticipato più di una settimana fa LEGGI QUI, la mossa del cambio di legale potrebbe risultare decisiva per scompaginare le carte di una sentenza durissima, ma che nella visione bianconera non è stata supportata da motivazioni sufficientemente convincenti.
Qualora ne fosse dimostrata l'inconsistenza, la prospettiva della difesa bianconera affidata all'Avvocato Angelo Clarizia, sarebbe quella di vedere annullata la sanzione in termini di punti (i famosi -15) per poi andarla a rideterminare (con una penalità inferiore) con la palla che tornerebbe alla Corte Federale con tanto di nuova sentenza e nuove motivazioni. Insomma un caos assoluto di cui i bianconeri ispirati dalla strategia di Calvo, sono convinti di poter trarre beneficio. Una curiosità ulteriore, svelata già nella giornata di ieri, riguarda il legame diretto tra il nuovo legale bianconero ed il figlio Paolo Clarizia, che è parte integrante della stessa Corte Federale.
A livello strategico, potrebbero risultare alla stregua di una chiave di volta anche le dichiarazioni dello stesso Calvo datate 7 febbraio, in cui commentando l'eco mediatica delle parole di Santoriello, dichiarò: "Alcune frasi, se estrapolate, possono assumere un significato diverso da quello che hanno”. Aspetto sul quale la strategia difensiva della Juventus farà leva con l'obiettivo di portare a casa il risultato, inaugurando l'era Calvo con un primo riscontro politico di grande rilevanza.
Tornando a questioni di campo, meritano un minimo approfondimento le (ennesime) dichiarazioni di Rafaela Pimenta in relazione ai suoi assistiti ed all'eredità presunta di un fuoriclasse imperituro del settore come Mino Raiola. Da una parte l'avvocato brasiliano sottolinea come il suo modus operandi non preveda la volontà di esporre a mo' di trofei da esibire i nomi dei propri assistiti, dall'altra il numero delle sue uscite pubbliche si moltiplica settimana dopo settimana, anche prendendosi l'onere di sottolineare in primis la scissione con Enzo Raiola ed il suo team, e poi evidenziando come questa non abbia portato nessun cliente a modificare le proprie scelte. Peccato che in nessuno di questi continui virgolettati, Rafaela Pimenta abbia motivato la strategia fallimentare perpetrata nel recupero di Paul Pogba. Privato in un sol colpo del sogno Mondiale con la Francia e di un ritorno da protagonista con la maglia bianconera. Pur mantenendo totale fiducia nelle qualità da fuoriclasse del francese, la casella legata alle sue presenze con la maglia della Juventus dopo il suo ritorno è ancora ferma a zero. Considerando che le scelte sulla cadenza delle operazioni sono state prese in prima persona dal centrocampista dietro consiglio di chi lo assiste, lo scenario si palesa come del tutto inaccettabile.