L’esordio vincente a Rotterdam ha portato in dote a Jannik Sinner una doppia soddisfazione: ecco il confronto coi due big
Quando la ruota gira, diceva il vecchio adagio, tutto va per il verso giusto. Già, peccato che rispetto al concetto di fortuna che è insito al rinomato proverbio, qui si tratti solo di bravura. Di classe e costanza. Di grande concentrazione verso un unico obiettivo: la vittoria. Tutto questo è Jannik Sinner, uno che la fortuna se la costruisce da solo, ogni giorno, con duri allenamenti e con il talento che Madre Natura gli ha donato.
Abbiamo parlato di ruota che gira favorevolmente per evidenziare come questo periodo sia particolarmente propizio al tennista altoatesino. Già il solo fatto di poter pensare di raggiungere, con un netto anticipo rispetto alla tabella di marcia, il terzo posto nel ranking mondiale, è inebriante.
Al di là dell’esito finale dell’Atp di Rotterdam a cui ha partecipato Sinner, l’Abn Amro della città olandese ha già regalato al 22enne una doppia, incredibile, soddisfazione.
Meglio di Nole e Rafa: il dato parla a favore di Jannik
Innanzitutto la vittoria nel match di esordio contro l’idolo di casa Botic van de Zandschulp è stata l’undicesima affermazione consecutiva del tennista nel circuito ATP. Un record personale mai raggiunto prima, e ritoccato anche 24 ore dopo grazie all’affermazione, più sudata, in tre set contro l’intramontabile Gael Monfils.
Il nostro nuovo eroe aveva raggiunto l’incredibile score di 29 vittorie negli ultimi 31 incontri. Solo Ben Shelton a Shanghai e Novak Djokovic a Torino sono stati capaci di battere l’azzurro dall’ottobre 2023 in poi. Pazzesco a dir poco.
Ma c’è un altro dato, evidenziato dagli esperti del settore, che fa di Sinner una sorta di macchina quasi infallibile. O per lo meno più costante e continua di quanto non siano stati due assoluti fuoriclasse del circuito all’inizio delle loro straordinarie carriere. Stiamo parlando di Novak Djokovic e Rafael Nadal che, incredibile a dirsi, non hanno portato a casa il match successivo a quello capace di renderli per la prima volta trionfatori in un torneo dello Slam.
Lo slavo si ritirò nel terzo set nella sfida di Coppa Davis tra la sua Serbia e la Russia contro Nikolay Davydenko nel 2008, mentre il maiorchino perse ad Halle, nel 2005, con l’allora numero 147 del mondo Alexander Waske. Jannik non ha fallito invece l’appuntamento con la vittoria al ritorno in campo. Mai sedersi sugli allori, tanto per citare un altro adagio…