Un inverno gelido per la FIA: l’ennesimo addio scuote l’atmosfera. Nuovo annuncio
In questi mesi l’atmosfera nella Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA) si è fatta sempre più carica di mistero e tensione: un altro tassello del puzzle da poco assemblato si è sgretolato. Il direttore tecnico FIA, in carica da appena un anno, ha gettato nel calderone delle dimissioni il proprio nome.
Tim Goss si è dunque unito alla sinistra danza di addii che ha già visto allontanarsi Deborah Mayer e il direttore sportivo, l’immarcescibile Steve Nielsen. L’indiscrezione, penetrante come un’ombra sfuggente, si è diffusa rapidamente, come un sussurro che percorre i corridoi segreti dell’organizzazione.
La BBC, fedele custode dei segreti di questo mondo automobilistico, ha diffuso la notizia: tre voci importanti disperse nell’aria gelida della FIA, come foglie cadute da un albero ormai spoglio. Il peso di quest’ultimo addio si è fatto sentire, frattanto il silenzio ha avvolto la sede della FIA come una nebbia fitta.
Nikolas Tombazis, il direttore delle monoposto FIA, rimasto solitario custode delle alte sfere, si è espresso con un tono di rimpianto, come se la perdita di Tim Goss fosse una piaga dolorosa. Le sue parole, pronunciate con la gravità di un epilogo imprevisto, risuonano nei corridoi vuoti come un’eco di un passato recente.
Un altro addio in Formula 1: le dimissioni
La FIA, ancora sottoposta ai venti di cambiamento voluti da Ben Sulayem all’inizio del 2023, continuava a subire le scosse di una ristrutturazione interna che alterava il volto di un’organizzazione in continua metamorfosi.
“Tim ha svolto un ruolo importante nel reparto tecnico e ha sempre operato ai massimi livelli” sussurrano le voci con tono sommesso, come un capitolo che si chiude in un’atmosfera carica di sottintesi. “Siamo consapevoli che la sua carriera sta prendendo una nuova direzione e sosteniamo e rispettiamo il suo desiderio di seguire un’altra strada”.
E così, con l’eleganza di chi traccia un nuovo percorso nel labirinto delle carriere automobilistiche, Goss stesso ha rivelato le sue riflessioni in una breve nota. “Credo che l’organizzazione abbia una solida base in termini di competenze tecniche per i compiti che ci attendono, in particolare l’introduzione dei regolamenti 2026”.
Il percorso di Goss nel mondo della Formula 1 si intreccia con gli inganni e le svolte impreviste della vita. Nel lontano 1986, un giovane Goss fece il suo ingresso in Cosworth, solo per poi abbracciare le sfide di McLaren nel 1990. Accanto all’immarcescibile Mika Hakkinen, come un fedele assistente, salì i gradini della carriera, venendo nominato Chief Engineer nel 2005.
A seguito dell’addio di Paddy Lowe nel 2013, Goss fu elevato al ruolo di direttore tecnico di McLaren. Tuttavia, il suo destino fu segnato dalla scarsa competitività nel quinquennio dal 2014 al 2018, e la scuderia di Woking decise di sostituirlo con James Key. E così, il 18 gennaio 2023, Goss fu chiamato ad essere direttore tecnico per le monoposto della FIA. Una favola senza lieto fine.