Simone Inzaghi, la sua Inter è alle prese con qualche problema (fonte: © LaPresse) - Sportitalia.it
Le semifinali di Champions League sono ormai decise, e tra le quattro semifinaliste c’è anche l’Inter di Simone Inzaghi che sfiderà il Barcellona di Hanoi Flick. I nerazzurri sono sempre più consapevoli della loro forza. Lo hanno dimostrato in tutta la Champions: prima arrivando tra le prime otto nel mega girone, poi sbarazzandosi agevolmente del Feyenoord e da ultimo battendo l’ex squadra proprio dell’attuale allenatore del Barça Hansi Flick. E ora quindi, gli occhi sono tutti sulla semifinale che si giocherà tra fine aprile e inizio maggio.
La squadra catalana fa certamente paura. In stagione la formazione del tecnico tedesco ha segnato già oltre 140 reti. Merito soprattutto di un tridente micidiale: Lamine Yamal, Robert Lewandowski e Raphinha stanno facendo stagioni straordinarie. Tanto incredibili che qualcuno comincia già a parlare di Pallone d’Oro per il brasiliano. Ma se l’attacco e in generale la fase offensiva è strepitosa, dietro i blaugrana faticano e non poco. Contro il Dortmund, all’andata nonostante il 4-0, il Barça ha concesso tantissimo soprattutto in ripartenza. Mentre al ritorno il 3-1 la dice lunga sulla grande fragilità dei catalani, che hanno subito gol praticamente in ogni maniera
Inter, ecco la chiave: ripartenze e piazzati
I difetti della formazione attualmente prima nel campionato spagnolo, casualmente, si incastrano perfettamente con le qualità della capolista della Serie A. L’Inter delle quattro semifinaliste è sicuramente quella che ha la fase difensiva più organizzata e infatti con 5 gol subiti in 12 partite è la squadra meno battuta. Peraltro in casa, fino alla sfida di ritorno contro il Bayern, non aveva mai subito gol su azione. L’unico gol subito era stato quello del Feyenoord su calcio di rigore a gara di ritorno e qualificazione chiuse.
Il Barcellona soffre le squadra che ripartono bene e hanno grandi capacità sui piazzati, due delle migliori caratteristiche dei nerazzurri di Simone Inzaghi. Questo significa che la formazione del tecnico piacentino avrà il comunque arduo compito di limitare l’incredibile qualità e lo straordinario ritmo dei blaugrana in avanti, soprattutto in casa, per avere grandi possibilità poi di far male in contropiede o su piazzato.
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