Questa sera l’Inter si gioca la partita, ad oggi, più importante della sua stagione. Con la speranza, in prospettiva, che ne possano seguire almeno altre due di importanza anche maggiore, senza porre limiti alla provvidenza. Vada come vada la gara contro il Bayern Monaco, i nerazzurri hanno fatto rientro quantomeno nelle 8 squadre più importanti del continente, arrivando a contendere la qualificazione a questo obiettivo alla società che (per meriti gestionali) ha la possibilità di poter presentare una rosa contraddistinta dal monte ingaggi più alto della massima competizione continentale.
Gli incassi che ne sono seguiti, a prescindere dall’esito del retour match di San Siro, daranno una svolta alla situazione economica di una società che sta mettendosi faticosamente alle spalle un periodo di crisi finanziaria che prima dell’avvento di Simone Inzaghi pareva comparabile ad un tunnel quasi senza via di uscita.
Essere in lizza in tutte le competizioni alle quali hai preso parte a metà agosto, quando il calendario segna la seconda metà del mese di aprile, è un merito incomparabile ed irrinunciabile per un club che abbia come obiettivo quello della sostenibilità, ed i nerazzurri non possono chiaramente fare eccezione.
Anche e soprattutto per questo motivo, senza approfondire lo stato dell’arte degli altri trofei che i milanesi hanno la possibilità di poter conquistare da qui a fine stagione, è delittuoso anche solo poter ipotizzare un futuro con una guida tecnica diversa rispetto a quella attuale.

Se da una parte è corretto che Simone Inzaghi abbia giocato in difesa, alla vigilia di 90 minuti di siffatta rilevanza, dall’altra è necessario fare riferimento per dovere di cronaca alle altre società che stanno apprezzando il lavoro dell’allenatore Campione d’Italia in carica e che sarebbero pronte ad offrire all’allenatore dell’Inter delle cifre incomparabili rispetto a quelle che andrebbero a contraddistinguere un più che legittimo rinnovo di contratto.
Mesi addietro, dopo il successo ottenuto contro lo stesso Arsenal che sta mettendo a repentaglio l’avventura europea del Real Madrid di Ancelotti, avevamo gatto riferimento a club di Premier League che avevano iniziato a sondare in maniera approfondita la situazione contrattuale di Inzaghi e la solidità del suo legame con l’Inter.

Ad oggi possiamo aggiungere che anche sul fronte Arabia Saudita ci sono delle società disposte potenzialmente a svenarsi pur di avere l’allenatore dell’Inter alla guida del proprio progetto tecnico.
E’ il caso dell’Al Hilal, che dopo avere momentaneamente appianato le divergenze nel proprio board confermando sino al termine della stagione Jorge Jesus, avrebbe messo nel mirino proprio l’allenatore dell’Inter. I vertici della dirigenza del club sarebbero pronti a mettere in gioco validissimi argomenti dal punto di vista economico, per provare a fare breccia nel rapporto in realtà solidissimo tra il tecnico e la società nerazzurra.
Possibilità molto più che remote, va sottolineato, ma che ad ogni modo suggeriscono al club nerazzurro di mettere al sicuro uno dei principali artefici della propria rinascita, sia sportiva che finanziaria.