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Parma, Chivu: “Pareggio giusto. Bene il nostro approccio!”

Cristian Chivu, tecnico del Parma, ha parlato in conferenza stampa alla fine della sfida pareggiata 0-0 contro la Fiorentina.

Il pareggio vi sembra il risultato più giusto?
Alla fine, quello che ci ha detto il campo è questo. Siamo partiti con il piglio giusto, creando subito qualche chance, ma non siamo riusciti a dare continuità a quel buon avvio. Giocare qui non è mai semplice: la Fiorentina è una squadra che sa come metterti in difficoltà, e non a caso molte grandi hanno perso su questo campo. Abbiamo provato fino all’ultimo, osando anche con cambi offensivi che ci hanno un po’ esposti dietro. Però sono soddisfatto della prova dei nostri centrali“.

A livello mentale, quanto vale questo punto per il Parma?
Sulla teoria vale molto, poi sarà il campo a dirlo. Mi auguro che i ragazzi capiscano che non è da tutti fare punti contro l’Inter o in casa della Fiorentina. Dobbiamo acquisire più coraggio. Detto questo, non ho nulla da rimproverare ai ragazzi: si sono spesi tantissimo. Pian piano cresceremo anche sotto l’aspetto del gioco“.

Si riferisce in particolare alla zona offensiva?
Sì, arriviamo sotto porta e poi sbagliamo a pochi passi… Serve più consapevolezza nei momenti chiave della partita. Ma la cosa positiva è che la squadra risponde, reagisce e dimostra segnali di crescita“.

Il 3-5-2 sembra ormai l’assetto di riferimento del suo Parma…
Era nei piani, considerando la serie di sfide contro squadre che usano lo stesso modulo. Da Verona all’Inter, dove abbiamo adattato Almqvist come quinto, fino ad oggi, quando ho preferito affidarmi a difensori puri. Ora arriva la Juve, vedremo come scenderemo in campo, ma sapere di avere un’alternativa solida è sicuramente un vantaggio“.

Vista La Rosa del Parma, questa soluzione dà più equilibrio alla squadra?
Se lo chiedi a un difensore, ti dirà che si sente più protetto con gente vicino piuttosto che lasciato solo con 50 metri dietro le spalle. Ma è anche vero che bisogna imparare a coprire spazi larghi, fare diagonali, correre di più. C’è tanto da affinare, ma ho un gruppo di ragazzi svegli, che apprendono in fretta“.

La squadra ha acquisito quella “cattiveria” che serve per salvarsi?
Abbiamo capito che chi lotta per restare in Serie A deve avere un atteggiamento più tosto. Io da giocatore non ero certo un tipo aggressivo, anche se qualche giallo e rosso me lo sono preso… Ma è fondamentale vincere i duelli, e questo lo stiamo facendo sempre di più“.

All’intervallo cosa ha detto agli ammoniti?
Una bella chiacchierata tra uomini (sorride, ndr). Non era solo Valeri, avevamo quattro giocatori col cartellino. Ma non volevo spezzare gli equilibri del reparto, quindi ci siamo parlati chiaro: quando sei ammonito, devi saper gestire certe situazioni. Valeri aveva di fronte uno come Dodô, che ti punta sempre, ma lo abbiamo supportato, anche chi giocava dalla sua parte pur essendo anch’egli ammonito. Con Leoni, che è giovane e poteva patire la situazione, ho avuto un confronto diretto: mi ha rassicurato, poi però ha fatto un paio di falli e ho deciso di sostituirlo. Bisogna saper stare in campo anche con un’ammonizione, ma da allenatore ogni tanto devi togliere rischi“.

Alla fine, prevale la soddisfazione o il rammarico?
Col senno di poi è facile dirlo, ma io ci ho sempre creduto. Bisogna leggere il campo e capire quando è il momento di stringere i denti o quando provare a cambiare l’inerzia. Ci teniamo stretto questo punto: siamo ad aprile, mancano sei partite e abbiamo già preso due punti contro squadre da cui ci davano per spacciati“.

Quanto è merito suo se la difesa è tornata solida?
Oggi voglio fare i complimenti a tutto il reparto, da Vogliacco a Valenti, passando per Valeri. Ma la fase difensiva è un lavoro collettivo: anche gli attaccanti devono diventare i primi a dare equilibrio. Questo è il messaggio che sto cercando di trasmettere, e mi pare che tutti stiano entrando nella mentalità giusta“.

Come pensate di gestire Man d’ora in avanti?
Lì davanti ora abbiamo più opzioni. Valuteremo se giocare con una punta e due trequartisti o con una coppia offensiva. Djuric? Sta facendo un sacrificio enorme, ha anticipato i tempi per rientrare e sta cercando la condizione migliore. Gli allenamenti sono intensi e ogni tanto gli risparmio qualcosa: alla sua età e con la sua struttura, bisogna dosare. Ma in spogliatoio è un punto di riferimento, e per questo lo ringrazio“.

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