Sorpresa Marquez in MotoGP: cambia tutta la classifica (Screen Youtube Sky Sport MotoGP) - Sportitalia.it
Decisivo il suo passaggio alla Ducati. Lo ha superato Quartararo in sella alla Yamaha, l’annuncio che scuote il motomondiale
La caduta ad Austin ha fatto perdere a Marquez la vittoria (che nessuno sarebbe stato in grado di negargliela) e la leadership del Mondiale di MotoGP. Se il Gran premio delle Americhe è stato poi vinto dal compagno in Ducati Pecco Bagnaia, nella classifica piloti lo spagnolo si è visto invece sorpassare in testa da suo fratello Alex. 87 punti contro gli 86 dell’otto volte campione del mondo, col sopracitato Bagnaia ora distante da lui di sole undici lunghezze.
Volendo infilare il coltello nella piaga, prima dell’inizio del Mondiale Marco Marquez aveva già perso il primato di pilota più pagato della massima categoria. In questo caso, però, per una chiara volontà sua.
Pur di approdare in Ducati, infatti, ha rifiutato la maxi offerta presentatagli dalla Honda. E di conseguenza accettato un ingaggio che, a quanto pare, è piuttosto inferiore ai 12 milioni di euro a stagione che Yamaha garantisce a Fabio Quartararo. Oggi è lui il pilota che guadagna di più.
Sono cifre da capogiro per noi comuni mortali, ma per i piloti moderni decisamente inferiori a quelle che circolavano anni fa, fermiamoci all’epoca d’oro di Valentino Rossi e del giovane Marquez, nell’universo a due ruote.
Nel podcast ‘Gypsy Tales’, il sempre loquace Jack Miller del team Pramac ha offerto uno spaccato della MotoGP enormemente distante da quello che viene immaginato dal di fuori. Secondo il pilota australiano, così come per i suoi colleghi, ai giovani rookie dovrebbe venire garantito uno stipendio minimo adeguato.
“Ne ha parlato anche Marc Marquez… – ha specificato Miller – Alcuni di questi piloti prendono davvero una miseria. L’accordo più basso per un esordiente è probabilmente sui 60mila”, probabilmente dollari australiani che sono all’incirca 32mila euro.
Ma perché gli ingaggi si sono abbassati fino a tal punto? Per ‘JackAss’ è tutta colpa del predominio dei produttori e delle loro singole moto, con i piloti che riescono ad alzare i loro guadagni solamente attraverso i molteplici sponsor: “Quando sono arrivato – ha ricordato nel podcast – lo stipendio base era di circa 250.000. All’epoca, tuttavia, c’erano ancora dei ragazzi che pagavano per i passaggi in MotoGP. Ora questi non esiste più ed è meglio”.
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