Calcio

Milan tra presente e futuro. L’onore chiama!

Il Milan vuole riprendere a correre, consapevole di volerci provare fino alla fine. Guadagnare posizioni per sperare ancora. Il Diavolo si presenta a Udine per cercare di cambiare marcia. Fin qui la stagione è stata davvero molto travagliata e nemmeno il cambio di guida tecnica, con l’avvento di Conceicao al posto di Fonseca, ha cambiato il corso degli eventi.

Adesso ai rossoneri non resta altro che onorare il campionato. La società continua a lavorare per cercare il direttore sportivo (e poi si parlerà del tecnico della prossima stagione), sul campo tocca ai giocatori dare le giuste risposte tecniche. Anche per far intendere le conferme in vista del prossimo campionato. Perché non è mai presto per prendere delle decisioni importanti.

Le parole di Scaroni

“I tifosi sono al centro, averli al nostro fianco in una stagione così complicata significa che sono resilienti. Anche se ricordo che abbiamo vinto la Supercoppa, non la definirei proprio una stagione totalmente negativa”.

In che modo si può rafforzare il progetto tecnico? Scaroni posiziona alcuni tasselli: “Intanto essere attivi è una cosa e avere successo un’altra. Alcune delle operazioni di mercato sono state dei successi, parlo di giocatori che sono diventati del Milan a lungo termine, portandoci prestazioni valide. Altre operazioni sono state meno di successo, faccio l’esempio di Morata che per tante ragioni non è stata una grande operazione. A volte si crea una chimica, c’è un’alea non scontata. Abbiamo intenzione di continuare questa nuova politica, di essere attivi soprattutto su giocatori giovani. Continueremo questo processo, con chi si occupa di queste cose, da Furlani e Ibra, perché l’anno prossimo vorremmo una grande stagione”.

L’allenatore del Milan, Sergio Conceicao in conferenza stampa

Le parole di Conceicao

“Io penso che dobbiamo guardare ogni giorni per lavorare e migliorarsi. E dopo dobbiamo guardare a domani, a focalizzarci su questo e non pensare troppo in avanti, a cosa succederà, cosa c’è da prendere, cosa conquistare. Ci sono da conquistare 3 punti importanti a Udine”.

Jovic? “Io sinceramente adesso per giocare con il 4-4-2 non siamo una squadra ancora pronta, non siamo ancora equilibrati con due punte, Rafa, Theo che attaccano molto. Stiamo lavorando per riuscirsi, anche perché avendo due punte non è che sei più offensivo. Dipende da quello che chiedi ai centrocampisti e ai terzini. A Luka piace giocare, nei primi 6 mesi ha avuto infortuni che non gliel’hanno permesso. Con me ha avuto i suoi minuti, e in questo momento è un giocatore che ci dà qualcosa così come tutti gli altri”.

Blocco maggiormente più basso? “Dipende anche dal momento dell’avversario. E qua in Italia praticamente quasi tutte le squadre difendono uomo contro uomo, ma poi dipende anche dalla loro costruzione, dai centrocampisti, chi è più basso, chi è più basso. Io non la penso così, perché la partita è fatta di più momenti, poi spetta a noi essere bravi leggere gli avversari ed attaccarli di conseguenza”.

Niccolo Anfosso

Giornalista pubblicista nato nel 2000. Laureato con il massimo dei voti in Scienze della comunicazione. Cresciuto a pane, sport e libri. Alla continua ricerca della perfezione.

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