Le parole del tennista azzurro e la ‘risposta’ dello spagnolo che non è riuscito a sfruttare la sua assenza causa squalifica per riprendersi il primo posto del ranking ATP
Ormai lo sanno anche chi non ha mai preso una racchetta in mano. Cosa? Che Sinner resterà in testa al ranking ATP nonostante la squalifica per il caso Clostebol lo obblighi a restare fermo fino al prossimo maggio, negandogli così la possibilità di difendere i punti conquistati un anno. Punti tra Indian Wells e Miami Open, adesso già belli che andati.

Anche il motivo è noto pure a chi non sa una mazza di questo sport: Zverev e Alcaraz, rispettivamente secondo e terzo in classifica, hanno toppato clamorosamente lasciandosi sfuggire la possibilità di sorpassare l’altoatesino. Il quale, va detto, non ha affondato il coltello nella piaga, nella piaga di entrambi.
“Ogni partita non è mai scontata, anche se giochi contro il numero 100 o il 150 al mondo – le parole di Sinner a ‘Sky Sport’ in soccorso dei suoi due rivali – Quando non sei al massimo della forma, e magari stanno passando dei momenti non facili fuori dal campo.. Noi questi non lo possiamo sapere.
Ci sono tante cose che possono dare fastidio quando vai in campo. Magari la pressione…”. Ecco, fermiamoci alla pressione. In qualche modo Sinner ha fatto centro. Perché in fondo, ma nemmeno troppo in fondo è il vero motivo che ha frenato soprattutto Alcaraz nell’ultimo periodo, impedendogli di dimostrare il suo vero valore e di insidiare le vetta occupata dal classe 2001
Alcaraz dà ragione a Sinner: “La pressione mi ha ucciso”
Ad ammetterlo è stato lo stesso tennista spagnolo alla vigilia dell’ATP Montecarlo, mai vinto in carriera: “Gli ultimi mesi sono stati insoliti, le persone si aspettavano che vincessi ogni torneo e che approfittassi di questo periodo di assenza di Jannik per tornare al primo posto del ranking. Però tutta questa pressione probabilmente mi ha ucciso. Ora sono troppo lontano da lui.

“Molti pensavano che, solo perché Sinner era fuori, che io e Zverev avremmo dovuto vincere tutto, ma non funziona così – ha ribadito Alcaraz al media day a Montecarlo – Il livello è molto equilibrato e ci sono tanti avversari forti“.
Il 22enne di Murcia ha infine risposto in merito alla scelta di Sinner, già ancora lui, di fermarsi un mesetto per curare determinati aspetti fisici e mentali: “Anche a me piacerebbe fermarmi un mese e non fare nulla, ma giochiamo 11 mesi l’anno e con pochissime pause. Il nostro fisico è sempre sotto sforzo e serve tempo per recuperare e tornare al massimo”, ha concluso Alcaraz che rimane il più giovane tennista (19 anni e 4 mesi nel 2022) della storia ad avere raggiunto la prima posizione del ranking ATP.